TOMEZZO - Di storie di friulani di successo in giro per il mondo ne abbiamo lette e ascoltate parecchie negli anni. Stavolta ce n'è una però curiosa e insolita. Avreste mai...
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Ebbene sì, perché Domenico Forgiarini, 79 anni, nativo di Tolmezzo, da un paio d'anni sta insegnando a diventare "purcitârs" ai giamaicani, popolazione all'apparenza lontana, gastronomicamente parlando, dai nostri target culinari ma che invece apprezza e non poco le carni di maiale, cucinate soprattutto nella versione "Jerk" ossia alla griglia, marinati in un mix di cipolle, timo, pimento, cannella, noce moscata, sale e pepe, piatto preferito tra l'altro dal velocista olimpionico Usain Bolt, atleta simbolo del paese caraibico.
«Da quando mia figlia ha sposato un giamaicano negli anni Novanta ho incominciato a venire in vacanza in questa isola - ci racconta Meni, mentre lo incontriamo a Negril, principale località turistica della Giamaica, posta sulla costa occidentale - e quando gli amici di mio genero hanno saputo che facevo il macellaio hanno incominciato a chiedermi i trucchi del mestiere».
Domenico Forgiarini se n'era andato dalla Carnia come emigrante nel 1965, a 30 anni, prendendo la via del Canada: «Imparai l'arte della macellazione e della norcineria in particolare alla scuola della famiglia Larice di Amaro - ricorda scavando con orgoglio nel suo passato mentre si esprime in "friulish", un friulano inframezzato da qualche parola di inglese - mi mandarono a Lienz in Austria a perfezionare la tecnica e poi quando tornai aprii anche una mia macelleria ad Amaro».
La separazione dalla moglie gli fece cambiar vita, spingendolo ad oltrepassare l'oceano, senza comunque tagliare mai i ponti con la sua terra natia che rievoca in moltissimi aneddoti e personaggi a lui cari. «Arrivai in Canada sotto una nevicata record e mi arrangiai a fare un po’di tutto, poi quando una famiglia di "business man" vide che la carne che preparavo era un portento - racconta ancora fiero di sè - mi fecero crescere professionalmente e da allora non mi fermai più».
Nel 1994 l'arrivo in Giamaica e la scoperta di una terra magnifica: «Qui si sta come in paradiso e quando mi hanno chiesto una mano non mi sono certo tirato indietro». Oggi in una struttura fuori Negril assieme ad un socio e ad alcuni dipendenti abbatte e prepara una sessantina di maiali al giorno: sono molte infatti le richieste che arrivano da parte dei ristoratori della zona, tra cui molti italiani: «Hanno troppa premura però - fa notare -, faticano a capire che la carne deve subire un periodo di frollatura almeno di una settimana».
Oltre ai maiali sezionati nei vari tagli, Meni ha iniziato a produrre anche alcuni insaccati come le salsicce o l'ossocollo mentre a dispetto dell'età continua a pensare al futuro: «Se riusciamo ad ampliare il macello vorrei realizzare anche una stanza di affumicatura per produrre dei salami». Instancabile. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino