Il giallo Tiziano, la misteriosa norma per aumentare lo stipendio al dirigente

Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale veneto
VENEZIA L'hanno soprannominato il giallo Tiziano. Perché è da almeno una settimana che a Palazzo Ferro Fini tiene banco un misterioso emendamento che pare non...

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VENEZIA L'hanno soprannominato il giallo Tiziano. Perché è da almeno una settimana che a Palazzo Ferro Fini tiene banco un misterioso emendamento che pare non avere paternità (nessuno che ammetta di averlo scritto) né lettori (nessuno che dica di averlo almeno visto). Però nei palazzi della politica veneta da giorni si parla solo di quello, dei 700 euro netti in più al mese che Tiziano Bembo, responsabile direttore del gruppo Zaia Presidente, potrebbe portare a casa in quanto anche dirigente dell'intergruppo della galassia leghista, cioè dei due gruppi Zaia Presidente e Liga Veneta per Salvini Premier, qualcosa come 34 consiglieri regionali considerando anche l'autonomista Tomas Piccinini e i misti Fabiano Barbisan e Stefano Valdegamberi.


Un giallo Tiziano perché l'emendamento c'è, se ne è pure parlato ieri pomeriggio nella riunione dei leghisti e stamattina, prima della seduta del consiglio regionale, sarà nuovamente affrontato dai capigruppo Alberto Villanova e Giuseppe Pan con i rispettivi vice Gabriele Michieletto e Filippo Rigo. Pare sia stato il governatore Luca Zaia a suggerire di discutere la questione in una riunione ristretta, poi rinviata all'indomani. Il motivo? I maligni dicono che dipenderà anche dalla lettura dei giornali e da come sarà trattato dalla stampa il giallo Tiziano. Insomma, dalle reazioni popolari in tempi di Covid e ristrettezze economiche.
I DUE FRONTI
Il tentativo di aumentare lo stipendio a Bembo - storico dirigente della Lega sin dai tempi di Gianpaolo Gobbo, che fu vicepresidente della Regione nel 1994 - c'era già stato lo scorso dicembre, ma poi, tra le polemiche, prima di Natale il capogruppo di Zaia Presidente, Villanova, aveva ritirato il provvedimento. Adesso si ripropone, con un emendamento che nessuno dice di aver visto, ma di cui tutti a palazzo parlano. I favorevoli sostengono che l'aumento di stipendio, pare da 3.500 a 4.200 euro netti al mese, è più che giustificato: Tiziano Bembo - dicono - ha a che fare con un intergruppo e una trentina di consiglieri regionali, non è giusto che prenda come chi dirige mini o addirittura monogruppi, in ogni caso sono soldi che spettano ai gruppi Zaia Presidente e Liga, non sono risorse tolte a qualcun altro, né a gruppi né a dipendenti, non sono neanche soldi dati in più al Carroccio dalle casse del consiglio veneto. A invarianza di spesa e nel rispetto delle norme e del regolamento - è la spiegazione - ogni gruppo, in questo caso intergruppo, può spendere la disponibilità economica che gli spetta come vuole, tanto più se crede nella meritocrazia. E Bembo è bravo, lavora tanto, si merita un bonus - è la tesi dei favorevoli.
CONTRO
I contrari gridano allo scandalo, paventando le critiche dell'elettorato. Dicono: è un provvedimento fatto su misura per un solo dirigente perché situazioni analoghe a quelle di Bembo in consiglio regionale non ce ne sono. E comunque l'impegno di Bembo è già stato ripagato, l'abbiamo messo in Autovie Venete, come vicepresidente dell'autostrada prende 16.200 euro lordi all'anno, se gli dessimo l'aumento - c'è chi dice 20mila, chi 40mila euro lordi annui - perché dirige l'intergruppo avrebbe lo stesso trattamento economico del capo di Gabinetto del presidente del consiglio. E poi, è la conclusione, in piena pandemia e con un sacco di gente in cassa integrazione, è questa la priorità?

Chi vincerà? Stamattina la riunione tra Villanova, Pan e i due vice. Alle 13 il consiglio regionale, unico argomento il progetto di legge n. 2 Legge regionale di semplificazione e di adeguamento ordinamentale, primo firmatario Luca Zaia, relatore il leghista Luciano Sandonà, correlatrice la dem Vanessa Camani. E l'emendamento Bembo? Sarà presentato e votato o dal cassetto finirà in cestino? A Palazzo Ferro Fini hanno già aperto le scommesse.

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Il Gazzettino