TREVISO - Ancora una volta Treviso capitale mondiale del Tiramisù. Il tradizionale dolce a strati con mascarpone, uova, zucchero e savoiardi bagnati di caffè,...
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Proprio da un ristorante del centro città, le Beccherie, è iniziata l'avventura oltre 50 anni fa, grazie all'idea dello chef Roberto Lolli Linguanotto che ha proposto il dolce nel locale gestito da Alba e Ado Campeol. Vicenda e nomi ricordati da famosi enogastronomi Giuseppe Maffioli e Fernando Raris. Al di là delle polemiche legate alla paternità del dolce, conteso tra Veneto e Friuli, ciò che conta è che Treviso diventa la capitale riconosciuta del tiramisù commenta l'assessore regionale al turismo Federico Caner, convinto che un concorso internazionale porti notorietà, movimento turistico e culturale con risultati per l'economia di tutto il Veneto. I dati sono confortanti: i primi sei mesi del 2018 vedono in provincia di Treviso un più 2,1% di presenze nel territorio, dato che va ad aggiungersi al più 12 % del 2017 e questo - secondo Caner non è merito solo delle grandi mostre ma di lavori di promozione turistica attuati in squadra.
La gara a chi realizzerà il miglior tiramisù vedrà quest'anno coinvolti 600 partecipanti (iscrizioni in www.tiramisuworldcup.com) che si confronteranno in tre selezioni previste nella terra del prosecco giovedì 1 novembre nel chiostro dell'ex convento francescano a Conegliano, venerdì 2 novembre in Villa Brandolini a Pieve di Soligo, sabato 3 novembre in Villa dei Cedri a Valdobbiadene. Semifinali e finali domenica 4 novembre a Treviso nel salone della Camera di Commercio. I finalisti saranno giudicati da esperti della Federazione internazionale pasticceria gelateria cioccolateria presieduta dall'udinese Roberto Lestani, pasticcere campione del mondo 2004.
Tra le novità il doppio titolo: uno per la ricetta originale e uno per la ricetta creativa. L'anno scorso abbiamo assaggiato tiramisù squisiti con ingredienti fuori dai canoni ed è per questo che vogliamo valorizzare la fantasia spiega Francesco Redi, ideatore della manifestazione che ha tra gli sponsor marchi veneti come il caffè Hausbrandt, i savoiardi di Matilde Vicenzi, il mascarpone di Lattebusche a cui si aggiungono le porcellane Tognana e i vini Astoria (che hanno realizzato un'etichetta dedicata proprio al tiramisù). Coinvolti i giovani del Centro di formazione professionale di Lancenigo. La sinergia pubblico-privato è considerata chiave vincente anche dall'assessore alla Cultura del Comune di Treviso, Lavinia Colonna Preti, decisa a sostenere iniziative il cui scopo è quello di portare a Treviso e in Veneto più viaggiatori che turisti, gente interessata all'arte, alla cultura, alle tradizioni anche culinarie del territorio. E cosa c'è meglio del tiramisù, anzi del tiramesù il cui nome dialettale spiega Fernando Raris - esprime l'azione del recuperare le forze e suscita immediata simpatia come il sorriso del vincitore 2017, un pasticcere-operaio alla Luxottica, il 28enne feltrino Andrea Ciccolella.
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Il Gazzettino