Tigre, la gattina più famosa di Venezia, muore a 17 anni: «Simbolo della libreria Acqua Alta, aveva un tumore»

Tigre, la gattina più famosa di Venezia, muore a 17 anni: «Simbolo della libreria Acqua Alta, aveva un tumore»
VENEZIA - Era considerata la vera mascotte della libreria Acqua Alta, coccolata ed ammirata ogni giorno tanto quanto le centinaia di volumi distribuiti tra gli arredi alternativi...

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VENEZIA - Era considerata la vera mascotte della libreria Acqua Alta, coccolata ed ammirata ogni giorno tanto quanto le centinaia di volumi distribuiti tra gli arredi alternativi della bottega, come alcune imbarcazioni tipicamente veneziane. In mezzo ad una grande quantità di titoli perlopiù di seconda mano o fuori catalogo, riservati anche alle bellezze della città c'era Tigre, la decana dei gatti che bazzicano tra gli spazi della libreria, mancata qualche giorno fa a causa di un tumore contro il quale non c'è stato nulla da fare.

Addio Tigre

«Appena abbiamo notato un dimagrimento consistente l'abbiamo portata dal veterinario, ma la sua età non ha permesso di intervenire. In aprile avrebbe compiuto 17 anni. Era molto amata racconta Diana Zanda, della libreria e aveva uno spirito materno: si è sempre preoccupata di far andare d'accordo tra loro i cuccioli. Fino all'ultimo istante, Tigre è stata fedelissima al suo proprietario (il titolare di Acqua Alta, Lino Frizzo, ndr), che seguiva ovunque».

Cresciuta all'interno della libreria, dov'è arrivata intorno al 2005, quando aveva pochi mesi, insieme ai fratelli Talì e Achille, poi adottati dalla parrucchiera della zona e da un carabiniere, Tigre trascorreva le giornate tra le pagine di quei libri sfogliati da migliaia di veneziani e turisti. «Aveva l'abitudine di scendere dall'abitazione del proprietario, al piano superiore, e di posizionarsi accanto alla cassa, monitorando la situazione», continua Zanda, ricordando con un sorriso anche il suo lato vanitoso, tipico dei felini, che portava l'animale a mettersi in posa e a farsi fotografare dai clienti. Se durante i mesi estivi rimaneva giù anche durante la notte, d'inverno Tigre preferiva starsene al caldo, a casa del suo padrone, per poi raggiungere la libreria di giorno: d'altronde l'una e l'altra sono separate soltanto da una piccola rampa di scale.

Tanto l'affetto dimostrato in questi giorni da coloro che Tigre la conoscevano bene; lo stesso che qualche mese fa era stato riservato anche ad un altro gatto scomparso a causa della malattia che lo affliggeva Rudolph, per tutti Chompo, abituato a zampettare per Cannaregio, nei pressi del ponte dei Muti amatissimo in città. «Siamo molto conosciuti anche per i gatti che ospitiamo all'interno della libreria, attualmente quattro». Fra loro pure i cuccioli di Tigre, Dominique e Mussi, pronti a riempire quel vuoto lasciato dalla madre, che fino all'ultimo ha insistito per mantenere intatte le proprie abitudini.

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Il Gazzettino