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VENEZIA - Cosa sia successo ieri a bordo di un vaporetto che trasportava i tifosi del Genoa dal Penzo (dove i grifoni avevano impattato 1-1 con il Venezia confermandosi penultimi in serie A) a Marghera, lo racconta un video diventato virale in città e non solo. Si vedono tre persone, bandiera in resta, camminare sul tetto dell’imbarcazione. Quello che il video non mostra è l’intervento della polizia, in servizio di scorta ai tifosi ospiti: la pattuglia delle volanti ha quindi fermato il vaporetto, fatto scendere dal tetto i tre genovesi per identificarli. I tre ultras rossoblù sono poi stati fatti risalire sul battello e portati a Marghera, dove hanno ripreso la strada verso la Liguria. I loro nomi, però, finiranno in un fascicolo aperto dalla Digos che, con ogni probabilità, porterà ad un Daspo per i tre genoani, uno dei quali già riconosciuto. Questo mentre dalle Volanti partirà tutta una serie di denunce per reati legati al codice della navigazione.
«Abbiamo scritto diverse lettere anche al prefetto per due problemi: uno di sicurezza e l’altro tecnico - spiega Lorenzo Boscolo, presidente dell’Associazione Capitani - Come prima cosa avevamo chiesto che ci fossero mezzi dedicati con sistemi di contenimento.
È doppio il sistema di filtraggio che le forze dell’ordine mettono in atto prima di imbarcare i tifosi ospiti verso il Penzo. Il primo, appena scesi dal pullman che li ha portati a Marghera, è una strettoia conclusa con una perquisizione a l’indagine dei cani antiesplosivo, alla ricerca di fumogeni, lacrimogeni e bombe carta. La seconda, prima di salire sul battello, prevede una doppia fila indiana al termine della quale, dopo aver consegnato il proprio documento e biglietto, il tifoso, abbassandosi la mascherina, mostra il volto e ad alta voce dichiara le generalità.
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Il Gazzettino