Texa sgomma con Lamborghini e Ferrari: inaugurata la nuova fabbrica di Monastier

L'inaugurazione dello stabilimento di Texa
MONASTIER - Temperatura, umidità, pressione, particelle nell’aria sono costantemente monitorate. Oltre ai consueti controlli identificativi (vietato...

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MONASTIER - Temperatura, umidità, pressione, particelle nell’aria sono costantemente monitorate. Oltre ai consueti controlli identificativi (vietato l’ingresso agli estranei), a ogni accesso gli addetti devono eliminare la carica elettrostatica, indossando anche un apposito vestiario, per non interferire con quella dei prodotti. Le “camere bianche” sono il cuore del nuovo stabilimento E-Powertrain di Texa. Con questo sito diventa pienamente operativa la sfida nel campo della mobilità green, nella quale il gruppo di Monastier, in provincia di Treviso, leader nei sistemi per la diagnostica e la manutenzione dei veicoli e per la tele-gestione delle flotte, ha finora investito oltre 20 milioni in 5 anni. Qui progetterà e realizzerà inverter e centraline di controllo veicoli, tecnologie fondamentali dei motori elettrici. Due le camere già attive, che presto sforneranno i primi pezzi, con linee altamente automatizzate per l’assemblaggio e i test delle schede elettroniche e degli altri componenti. Una per ognuna delle due prestigiose case automobilistiche con cui Texa ha stretto un contratto pluriennale di fornitura. Sui nomi vige il riserbo, anche se la presenza degli Ad di Ferrari, Benedetto Vigna, e di Lamborghini, Stephan Winkelmann, all’inaugurazione del complesso lascia pochi dubbi su chi siano i clienti dei prodotti trevigiani.


Le due aree, pluricertificate, sono “personalizzate” sulle esigenze dei destinatari, con macchinari progettati ad hoc in sinergia con ditte specializzate in gran parte del territorio. Altrettanto elevato il grado di protezione informatica, con reti digitali dedicate. Oltre un certo stadio di lavorazione eventuali pezzi “difettati” (lo scarto comunque è inferiore al 3%) vengono richiusi in armadi blindati e trapanati, per evitare che qualcuno possa recuperarli e carpire i software. Presenti, inoltre, un reparto per la progettazione di nuovi impianti e linee, nonché vari laboratori di ricerca. Il piano di espansione prevede a breve, a fianco dell’attuale fabbricato da 24mila metri quadrati, un nuovo edificio su tre piani per ulteriori 15mila metri quadri. E Texa è una delle pochissime realtà al mondo ad aver messo a punto un innovativo motore elettrico “a flusso assiale”: in grado di sviluppare da 180 a 250 cavalli, ma con dimensioni molto contenute e un peso intorno ai 25 chili. Un motore a benzina di pari potenza supererebbe i cento chili. La soluzione è pronta per la produzione di serie. Ieri il taglio del nastro del nuovo stabilimento, che occuperà un centinaio di addetti, è stato anche l’occasione da parte di Bruno Vianello, fondatore e presidente di Texa, di ribadire la volontà di investire nel territorio per sostenere il “made in Italy” tecnologico.

INVESTIRE NEL TERRITORIO


L’imprenditore ha pure invitato ad alzare la guardia contro l’aggressività dei concorrenti stranieri, alogiando lo stop all’accordo con la Cina sulla “Via della seta”: «Avevo, in passato, più volte criticato pubblicamente questa scelta che spalancava le porte di casa al nostro peggior nemico manifatturiero, rimanendo del tutto inascoltato. Perché l’Italia ha necessità di una politica che deve assolutamente proteggere il patrimonio di conoscenze delle sue aziende e favorire quelle che, con grande impegno, rimangono in patria». Sollecitazioni raccolte dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani: «Il Governo di cui faccio parte è amico dell’impresa e amico del mondo del lavoro. Cultura del lavoro significa innovazione e capacità di essere competitivi e siamo convinti che, se c’è qualcuno che crea ricchezza, alla fine di quella ricchezza beneficiano tutti». Oltre al ministro (i colleghi Giancarlo Giorgetti e Adolfo Urso, così come il presidente della Regione Luca Zaia, hanno inviato dei messaggi) alla cerimonia hanno partecipato l’assessore regionale Elena Donazzan, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, gli industriali Gianfranco Zoppas e Mario Moretti Polegato, i presidenti Enrico Carraro (Confindustria Veneto), Leopoldo Destro (Confindustria Veneto Est), Mario Pozza (Unioncamere Veneto).
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Il Gazzettino