Test di medicina, superano le prove ma restano fuori. I genitori: «Temiamo che i nostri figli siano dimenticati»

Nasce un gruppo locale per tutelare gli studenti esclusi perché il Tar del Lazio ha bloccato lo scorrimento della graduatoria

Prove di ammissione del test di medicina in una foto d'archivio
PORDENONE - Sconforto, ma non resa, per il comitato di genitori dei “quartini” (che comprende anche decine di mamme e papà friulani), dopo la firma, da parte...

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PORDENONE - Sconforto, ma non resa, per il comitato di genitori dei “quartini” (che comprende anche decine di mamme e papà friulani), dopo la firma, da parte del ministro dell’università e della ricerca Anna Maria Bernini, del decreto che definisce le modalità delle prove di ammissione a medicina, odontoiatria e veterinaria per l’anno scolastico 2024/2025. «Non compare neanche un riferimento alla situazione dei nostri ragazzi», commenta la sanvitese Monica Blaseotto, madre di una studentessa che nel 2023, nel corso del suo quarto anno di liceo (da qui il nome “quartini”), ha tentato e superato il test di medicina.


I DETTAGLI
Il punteggio ottenuto sarebbe stato più che sufficiente per l’immatricolazione al corso di laurea, se non fosse che, il 17 gennaio, il Tar del Lazio ha bloccato lo scorrimento della graduatoria. Come la giovane sanvitese, altri circa 3 mila studenti delle scuole superiori di tutta Italia si sono visti annullare il diritto ad entrare a medicina nell’anno accademico 2024/2025. Il comitato dei quartini è nazionale. Blaseotto si rende portavoce di un gruppo di genitori del territorio. «Il nostro timore - afferma - è quello di finire nel dimenticatoio». Le famiglie interessate dalla vicenda sono entrate in contatto tra di loro attraverso i social e le chat di Whatsapp, dove si aggiornano costantemente. Si è così creata una rete di qualche centinaio di persone. «Stiamo cercando di capire insieme come muoverci - spiega Blaseotto -. Intanto abbiamo già “bombardato” di email tutte le istituzioni possibili». A livello nazionale il gruppo si è fatto sentire più volte con il ministero competente, e a livello territoriale una parte dei componenti ha scritto al presidente della Regione Fedriga. «Non ci siamo mai dati per vinti - sottolinea la cittadina sanvitese -: chiediamo di essere considerati e di ricevere delle spiegazioni, e cerchiamo, nel contempo, di sensibilizzare la popolazione sull’argomento e di far capire che ci siamo». La mobilitazione vuole essere «garbata - precisa Blaseotto - e non polemica. Ci proponiamo di batterci per una richiesta di tutela dei ragazzi, ma con un approccio collaborativo». 


I PASSI
Nonostante l’ulteriore delusione alla luce del decreto firmato venerdì, appaiono quindi escluse, per il momento, sul territorio, azioni “forti”. Si punta al compromesso nell’ottica di trovare «una soluzione giusta». «Non intervenire affatto - osserva Blaseotto - sarebbe stato un messaggio diseducativo per i nostri ragazzi, così come agire in modo violento. Intervenire con garbo e legalità, invece, oltre ad essere la strada migliore, potrebbe costituire anche una piccola lezione di vita per loro». 


IL FUTURO


Lo scenario che si prospetta, ad oggi, prevede che i giovani debbano ritentare il test, pur avendo già conseguito in alcuni casi, come quello della studentessa di San Vito, ottimi risultati. I ragazzi che erano già in quinta si erano “salvati”, immatricolandosi con l’anno accademico 2023/2024, quelli di quarta no. I test si erano svolti con il sistema del Tolc med che, introdotto un anno fa, avrebbe consentito agli studenti che stavano frequentando la quarta superiore di tentare la prova altre due volte quest’anno (oltre alle date di aprile e luglio 2023, per un totale di quattro sessioni), con la possibilità di utilizzare il punteggio migliore nella graduatoria per posizionarsi nella graduatoria del 2024, dopo aver ottenuto il diploma. Il Tolc med era stato fin da subito oggetto di polemiche, per vari motivi, e il bando è stato dichiarato illegittimo il mese scorso dal Tar. I prossimi due appuntamenti per tentare il test previsti dal ministero si terranno a maggio e a luglio, con un nuovo sistema. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino