Tessitura Monti, arriva il commissario, ma così si evita il fallimento

Tessitura Monti, arriva il commissario, ma così si evita il fallimento
Arriva il commissario alla Tessitura Monti. Il Tribunale delle imprese di Venezia, ha dichiarato, con sentenza pubblicata ieri, lo stato di insolvenza della storica industria...

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Arriva il commissario alla Tessitura Monti. Il Tribunale delle imprese di Venezia, ha dichiarato, con sentenza pubblicata ieri, lo stato di insolvenza della storica industria tessile di Maserada sul Piave (Treviso) e ha nominato come commissario il 55enne commercialista milanese Fabio Pettinato.

La decisione scongiura il rischio di fallimento garantendo la continuità lavorativa dell'impresa, tra i più noti produttori italiani di tessuti per camicie, ma da tempo alle prese con una pesante crisi finanziaria (oltre al quartier generale di Maserada, dove sono occupati 249 addetti, il gruppo conta stabilimenti in Serbia e in India). Dopo che era naufragato un possibile acquisto da parte di un fondo di investimento svizzero (secondo indiscrezioni proprio per il mancato accordo con le banche creditrici), erano stati gli stessi vertici della Tessitura, fondata nel 1911 e da sempre controllata dalla famiglia Monti, a presentare al tribunale l'istanza sull'incapacità di onorare le scadenze del proprio debito: secondo la stessa sentenza, a fine 2018 l'intera esposizione verso istituti bancari, fornitori, dipendenti e Fisco ammontava a poco meno di 84,5 milioni, a fronte di ricavi pari a 56,9 milioni e un attivo di 106,3 milioni.
GESTIONE IN CONTINUITÁ

Proprio per assicurare la continuità aziendale e le trattative con potenziali investitori, la gestione ordinaria resta affidata agli attuali amministratori, sotto la vigilanza del commissario (giudice delegato è Silvia Bianchi): il professionista dovrà presentare mensilmente una relazione al Tribunale e avrà il compito di verificare se sussistono concrete possibilità di risanamento e possa essere avviata una procedura di amministrazione straordinaria. In caso contrario, tornerà a materializzarsi lo spettro fallimento. L'udienza per l'esame dello stato passivo è stata fissata per il 5 maggio. «Era la notizia che attendevamo. Una speranza che nei prossimi mesi si accompagnerà all'impegno e all'attenzione per la procedura di salvataggio - affermano Massimo Novello della Filctem Cgil, Simona Puzzo della Femca Cisl e Francesca Pol della Uiltec Uil -, restando come sempre a fianco dei 249 dipendenti della Tessitura. Anche il Tribunale ha riconosciuto il valore della Monti per il tessuto produttivo del territorio».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino