Terzo mandato, il ministro Ciriani: «Nessuno è eterno, neanche Zaia». E il governatore replica: «Mi sento come San Sebastiano»

Marcato furibondo: «Il Veneto spetta alla Lega. Punto, non c'è alcuna discussione da fare. Chi immagina di fare trattative romane sulla testa dei veneti non capisce e non sa che significhi federalismo e autonomia. In Veneto decidono i veneti»

Luca Ciriani
Terzo mandato, l'ipotesi di estendere a tre legislature gli incarichi dei presidenti delle Regioni italiane, sta facendo discutere nella coalizione di maggioranza al Governo....

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Terzo mandato, l'ipotesi di estendere a tre legislature gli incarichi dei presidenti delle Regioni italiane, sta facendo discutere nella coalizione di maggioranza al Governo. E il primo nome di governatore che viene portato alla ribalta è proprio quello del veneto Luca Zaia. Ecco che cosa ha sentenziato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, intervistato a SkyTg24: «Senza peccare di modestia, noi vogliamo giocare tutte le partite. Per Zaia, che è stato un ottimo governatore, sarebbe il quarto mandato, L'alternanza potrebbe essere possibile. Nessuno è eterno, neanche Zaia». 

«Noi siamo il primo partito italiano, fermo restando che la nostra stella polare è l'alleanza del centrodestra, chiediamo che ci venga attribuito un peso proporzionale ai nostri voti, sarà il Veneto, sarà il Piemonte».

Zaia: «Sono come San Sebastiano»

«L'eternità non è di questo mondo: trovo anche un po' simpatico, carino, mi fa anche un po' sorridere, pensare che l'unico dibattito di questo Paese sia il sottoscritto». Risponde così il Presidente del Veneto Luca Zaia, intervistato da Radio Uno, alle parole del ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. «Mi sento un po' come San Sebastiano con le frecce che arrivano - replica Zaia - ma io ho altro da fare, non ho tempo da perdere. Se l'unico problema è questo ne prendo atto. Ogni giorno si parla del mio futuro - conclude - non ho mai avuto tanta gente interessata a me». 

Quale futuro per Zaia?

«Oggi penso al bene dei veneti, non voglio sprecare un istante del mio tempo per la politica, dopo di che scioglierò ogni riserva, magari qualche giorno prima della scadenza del mio mandato, per dire cosa farò della mia vita. Dipende solo da me». Risponde così il presidente del Veneto Luca Zaia su Radio Uno ad una domanda su un retroscena pubblicato oggi da La Repubblica, secondo il quale se il partito di Giorgia Meloni non accogliesse il nuovo mandato del governatore quest'ultimo potrebbe candidarsi come consigliere semplice o nella Lega contro Fratelli d'Italia, spezzando l'alleanza. «Sentire Zaia parlare di terzo mandato può diventare anche un po' stucchevole e a me fa venire l'orticaria nel senso che sembra quasi una mia difesa - replica il governatore del Veneto - . Qui non si tratta di decidere se lasciare dei presidenti di regione oppure no, si tratta di fare una scelta di campo: o decidiamo di mettere al centro dell'attenzione nella scelta della classe dirigente i cittadini, e allora dobbiamo togliere il blocco dei mandati che, ricordo, in Italia in maniera atipica esiste solo per i sindaci e i governatori». Per Zaia «dire che si creano centri di potere è offendere i cittadini».

Marcato: «Il Veneto spetta alla Lega»

«Il Veneto spetta alla Lega. Punto, non c'è alcuna discussione da fare. Chi immagina di fare trattative romane sulla testa dei veneti non capisce e non sa che significhi federalismo e autonomia. In Veneto decidono i veneti». Lo afferma l'assessore regionale allo sviluppo Roberto Marcato (Lega) replicando al senatore Andrea De Carlo, leader di Fdi in Veneto, che si era detto pronto a scendere in campo come candidato governatore per il partito di Meloni. «Lo scacchiere nazionale per cui si sposta un governatore di qua o di là appartiene a dinamiche romane che non ci interessano», ha detto Marcato. «Anche se non ho molta fiducia su questo - ha aggiunto - spero che il mio partito mostri i muscoli che fino a qualche tempo fa avevamo e belli tonici».

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Il Gazzettino