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VERONA - Ieri mattina le chat filo-leghiste ribollivano di rancore anti-forzista. Dai colonnelli ai militanti, con il passare delle ore il messaggio più inoltrato della giornata su WhatsApp è così risultato il link a una vecchia pagina di Milano Finanza, evidentemente ben indicizzata dai motori di ricerca ma non unica a riportare un lancio d'agenzia del 2016, quello in cui Flavio Tosi annunciava: «Voglio il terzo mandato da sindaco». Ma come, è stata la reazione dei sostenitori di Luca Zaia, proprio lui che adesso attacca il terzo (e nei fatti quarto) mandato del governatore del Veneto?
LE PAROLE
Dunque la guerra senza esclusione di colpi, fra due partiti peraltro alleati, continua rivangando le parole di sette anni fa. Le affermazioni di Zaia a "Quinta colonna" su Rete 4 erano state pronunciate il 29 febbraio: «Mai nessuno lo dice, ma in Veneto su mia volontà è stato introdotto anche nello statuto il blocco dei mandati. Uno fa due mandati e poi è a casa. Penso che questo sia un bel segnale». Le dichiarazioni di Tosi a "Un giorno da pecora" su Rai Radio 1, e poi rilanciate dalle varie testate giornalistiche, erano state rese il 1° novembre: «Se avrò la possibilità di candidarmi per il terzo mandato lo farò, anche perché poi i veronesi saranno comunque liberissimi di mandarmi a casa, se lo riterranno opportuno». L'allora capo di Fare! parlava di sindaco di Verona che si stava avvicinando al termine del suo secondo quinquennio e non escludeva la candidatura della sua compagna Patrizia Bisinella, che in effetti nel 2017 avrebbe poi corso da aspirante prima cittadina proprio a causa del limite opposto dalla legge al suo futuro marito, perdendo infine il ballottaggio con Federico Sboarina.
LA PREDICA
La reazione nella Lega è stata sostanzialmente questa: da che pulpito viene la predica di Forza Italia sul terzo mandato...
IL SINDACALISTA
Intanto sul terzo mandato interviene Roberto Toigo, segretario generale della Uil Veneto: «Non ci sono limiti di rielezione per i parlamentari, per i ministri e i presidenti del Consiglio. È incredibile pertanto che ci debbano essere limiti per le altre cariche elettive. Se l'Italia è una Repubblica significa che si fonda su principi ben precisi tra cui quello ben chiaro e condiviso da tutti che evidenzia che il potere sia esercitato dal popolo. Siamo noi cittadini che dobbiamo esprimerci, che dobbiamo essere protagonisti nella scelta di chi ci rappresenta. E questo potere e libertà di scelta è un bene prezioso che dobbiamo poter esercitare anche all'interno della nostra Regione anche nella scelta del presidente». Una posizione in linea con quella di Zaia, perciò, come accade pure per Mario Conte, presidente di Anci Veneto: «A livello di enti locali i cittadini sanno benissimo chi ha lavorato bene e chi vogliono eleggere o rieleggere. Per questo motivo non ha neppure più senso parlare di limite di mandati perché gli elettori, sovrani, effettuano la loro scelta individuando il candidato che ritengono più adatto ad amministrare il territorio». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino