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Dieci mesi fa a mancare erano i vaccini che arrivavano col gontagocce e la gente stava incollata al computer per trovare un posto libero. Adesso vaccini ce ne sono a iosa, il prossimo mese sono addirittura previste nuove consegne, eppure la lotta per trovare un posto è identica a quella di dieci mesi fa. In Veneto, dove ieri si è superato il mezzo milione di contagiati da inizio pandemia, è di scena il popolo vax, quello che vuole a tutti i costi la terza dose perché crede nella scienza e non vuole correre il rischio di ammalarsi, specie adesso che l'Europa si sta ritingendo di rosso nelle mappe degli esperti e l'Oms pronostica 500mila morti entro marzo. E così da venerdì scorso, quando ha ricevuto il messaggino della Regione Veneto con l'invito a prenotare il proprio booster, il popolo vax si è messo a litigare con i portali delle Ulss. Perché posti ce ne sono nell'immediato, oggi, domani, dopodomani, ma siccome bisogna aspettare che siano passati sei mesi dal richiamo per avere la terza dose, il calendarione delle Ulss alla data richiesta mostra solo crocette rosse. Occupato, occupato, occupato. Se va bene, si va a gennaio. Se va male a febbraio. Gli hub centrali, in ogni caso, sono un miraggio: i padovani trovano posto immediato a Piove di Sacco o Loreggia ma non in Fiera, i veneziani devono andare a Chioggia, i bellunesi devono salire in Alpago.
La mappa del contagio in Veneto
La domanda è scontata: se ci dite di vaccinarci perché poi non c'è posto? È un combinato disposto di fattori: i medici e gli infermieri sono sempre gli stessi, quindi o stanno tutti negli hub vaccinali oppure ritornano nei reparti per smaltire le liste d'attesa, oppure si fa un po' qua e un po' là, ma è chiaro che se si ripresenta la prima ondata di vaccinati che preme per avere la terza dose, i disagi, e le attese, sono scontati.
Intanto la situazione pandemica in Veneto continua a registrare un aumento dei contagi, tanto che è stata superata la soglia del mezzo milione di infetti da inizio emergenza. Nella giornata di sabato altri 1.261 nuovi positivi al virus, contro i 1.928 di venerdì, a fronte di 15.825 tamponi molecolari e 68.156 antigenici. Il totale degli infetti dall'inizio dell'epidemia è salito così a 500.801. È cresciuto il numero complessivo delle vittime (11.907 +2), il numero degli attuali positivi (21.152 +662), quello dei malati ricoverati nei reparti ordinari (375 +19). Stabile il dato dei ricoveri, 69, nelle terapie intensive.
Corsa alla terza dose
Per quanto riguarda la campagna di profilassi, 12.978 le dosi somministrate sabato di cui 1.235 prime dosi, 2.062 richiami, 9.681 booster/addizionali. Considerando la popolazione vaccinabile, cioè sopra i 12 anni, l'82,9% dei veneti ha avuto il ciclo completo, l'85,1% ha avuto o prenotato almeno una dose, il 6,2% ha avuto anche la terza. In Friuli Venezia Giulia su 5.346 tamponi molecolari sono stati rilevati 591 nuovi contagi con una percentuale di positività dell'11,05%. Sono inoltre 13.399 i test rapidi antigenici realizzati, dai quali sono stati rilevati altri 51 casi (0,38%). Ci sono stati 4 decessi. 26 le persone ricoverate in terapia intensiva, 215 i pazienti nelle aree mediche.
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