Paniz: «Terza corsia, siamo al paradosso: il ministero decida se è essenziale o no»

Il presidente di Autovie, l'avvocato Maurizio Paniz
BELLUNO - La fine dell'incubo non è vicina. La terza corsia dell'autostrada A4 è finita in un gorgo dimenticato dal governo e non ci sono date per lo sblocco...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

BELLUNO - La fine dell'incubo non è vicina. La terza corsia dell'autostrada A4 è finita in un gorgo dimenticato dal governo e non ci sono date per lo sblocco del finanziamento da 440 milioni di euro che permetterebbe di avviare le gare per il maxi-lotto di lavori da Alvisopoli a San Donà di Piave. L'imbuto che in poco più di quattro mesi ha provocato 45 incidenti (due dei quali mortali), è destinato a durare. E il paradosso imbarazza: Autovie Venete potrebbe far partire le gare d'appalto europee domani, ma senza il trasferimento dei fondi da Roma è costretta ad attendere inerme. La conferma, condita da una amara constatazione sullo stato delle cose, l'ha data ieri il presidente di Autovie, l'avvocato ed ex deputato Maurizio Paniz


Il caos sull'A4 è quotidiano. Quanto è lontano il completamento della terza corsia?
«Siamo in una situazione paradossale, perché noi saremmo pronti a far partire da subito le gare e dal 2023 i lavori sul tratto Alvisopoli-San Donà di Piave». 


Ma il cantiere sembra un miraggio, perché?
«Servono i 440 milioni di euro previsti dal piano finanziario, e noi non li abbiamo. Il ministero delle Infrastrutture deve decidere se l'opera è essenziale per il Paese o meno».


Nel frattempo però il governo è cambiato. Non c'è stata un'accelerazione nel passaggio da Conte a Draghi?
«Con il ministro Paola De Micheli (governo Conte due, ndr) era stato avviato un dialogo intenso. Ora alle Infrastrutture c'è Enrico Giovannini, e con lui non c'è ancora stata nemmeno un'interlocuzione». 


Com'è possibile?
«Il governo sino a pochi giorni fa è stato completamente assorbito dall'approvazione del Recovery Plan. Non si poteva raggiungere il ministro. Il dicastero ha tutte le carte: relazioni, piani d'investimento. Attendiamo una svolta, che al momento non vediamo». 


Autovie Venete gestisce una rete che rappresenta la porta d'ingresso dall'Est Europa, non c'è modo di aumentare la pressione sul governo?
«Proprio stamattina (ieri, ndr) ho parlato con i presidenti Zaia (Veneto) e Fedriga (Fvg, nonché commissario alla terza corsia). Venerdì ci incontreremo di nuovo a Venezia, mi hanno garantito un loro intervento con l'Esecutivo». 


Le amministrazioni e i tanti automobilisti chiedono date. È in grado di darle?
«Vorremmo terminare i 25 chilometri tra Alvisopoli e San Donà entro il 2026, partendo dal 2023. Ma a patto di ricevere le risorse». 


Autovie però dispone anche di fondi propri. Non è possibile preparare il terreno e avviare almeno delle opere preliminari?
«È quello che faremo. Grazie al commissario Fedriga siamo riusciti a distogliere alcune risorse da altri capitoli, destinandole alla progettazione dei nuovi cavalcavia. Tra San Stino e San Donà li abbiamo già progettati. E per quanto riguarda gli espropri, la macchina è partita». 


Quarantacinque incidenti da inizio 2021 sono troppi. È solo colpa della distrazione degli automobilisti?
«L'autostrada è completamente monitorata. I filmati ci dicono che nel 90 per cento dei casi si è trattato di errori alla guida. Molto spesso i camionisti, che viaggiano con il controllo della velocità impostata, non frenano nemmeno quando interviene il restringimento della carreggiata. La segnaletica, anche luminosa, è evidente e chiara. Non abbiamo avuto alcun incidente grave sui tratti a tre corsie». 


Ci aspetta un'estate di code e chiusure?
«L'unica cosa che possiamo fare è insistere sulla sicurezza, sulla prevenzione e sulla segnaletica. Io mi auguro che i flussi aumentano, non che diminuiscano. A causa della pandemia abbiamo perso 50 milioni di euro. Siamo passati da 145mila a 115mila transiti al giorno». 


Come procedono i lavori che invece sono già partiti?


«Tra Portogruaro e Alvisopoli siamo al 40 per cento dell'opera. Completeremo gli 8,8 chilometri di terza corsia entro la fine del 2022. Le pratiche sono in fase avanzata anche per il tratto Gonars-Palmanova e per il nuovo casello del Lisert a Monfalcone. Autovie quando ha in mano le risorse rispetta i tempi. Abbiamo concluso in anticipo i lavori tra Alvisopoli e Gonars e realizzato il ponte sul Tagliamento con un costo inferiore rispetto al nuovo viadotto di Genova. E il nostro è più lungo». 
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino