VENEZIA - Varchi ridotti e presidiati dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa, percorsi obbligati in entrata e in uscita, verifica a campione di documenti...
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Appuntamenti tradizionali, dal Carnevale, alla Biennale, alla Mostra del Cinema, alle ricorrenze popolari, Festa del Redentore in primis. Ma anche appuntamenti eccezionali, quale il Giubileo voluto da Papa Francesco, con l’apertura della Porta Santa nella basilica marciana in calendario il prossimo 13 dicembre. Sarà proprio questa occasione la prima grande sfida alla strategia del terrore di matrice islamista dal punto di vista della sicurezza. Attenzione nessuno parla di militarizzazione di Venezia ma di un impegno massiccio sul fronte preventivo, sotto il coordinamento della questura in accordo con la prefettura. E piazza San Marco è il fulcro di questo piano con il monitoraggio degli undici ingressi, tra cui quello sotto la Torre dell'Orologio, la piazzetta dei Leoncini, Bacino Orseolo, museo Correr.
A tal fin risulta del tutto ininfluente il fatto che il centro storico lagunare non risulti nella lista dei potenziali obiettivi sensibili italiani diffusa dall’Fbi. Le problematiche connesse alle modalità per affrontare il rischio attentati - e pure i falsi allarmi - sono state esaminate nell’ultimo Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e nessuno ha nascosto la complessità e la difficoltà di intervenire in uno scenario unico come Venezia. Occorre sconfiggere innanzi tutto il panico diffuso che già da ora sta allontanando visitatori e annullando prenotazioni alberghiere. D’altro canto occorre garantire l’accessibilità facendo passare il messaggio che i controlli pressanti si eseguono a tutela e del cittadino e della stessa città. Di qui la volontà di coinvolgere le categorie economiche e le associazioni allo scopo di diffondere per tempo le informazioni necessarie: avvisi sui siti, locandine sulle vetrine, vademecum diffusi tra i turisti stampati in più lingue. Le prove generali antiterrorismo si testano oggi, giorno in cui i veneziani celebrano la Madonna della Salute: una festa dall’impatto meno "turistico" ma capace di attirare migliaia e migliaia di devoti.
A vegliare sulla folla, uomini in divisa con giubbotti antiproiettili e fucili spianati, unità cinofile specializzate nello scovare esplosivi, pattuglie a piedi e in barca. E un gran lavoro sotterraneo di intelligence. Mentre chi scenderà dai convogli internazionali potrà essere sottoposti a ispezione da parte degli agenti della Polfer con equipaggiamento tattico e mitra. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino