UDINE - I suoi genitori erano all’oscuro di tutto e sono caduti dalle nuvole quando hanno scoperto che il loro figlio veicolava attraverso il web messaggi di istigazione...
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INIZIALMENTE DUBBI SUI GENITORI
Papà e mamma algerini, senza nessun precedente, il giovane era stato intercettato nei primi mesi dello scorso anno. La polizia postale, che monitora continuamente, i socials media, principale veicolo di messaggi terroristici al di fuori del califfato, aveva individuato una prima fonte. Controllata l’utenza telefonica, gli investigatori erano risaliti al nucleo famigliare. Inizialmente si pensava che fossero gli adulti i responsabili della diffusione dei messaggi. Poi è emerso che i genitori non centravano niente.
STUDENTE MODELLO
Il ragazzo aveva fatto tutto da solo, rendendosi invisibile nel web, utilizzando vari canali social. La sua conoscenza della ingua araba è stata giudicata perfetta, è stata definita decisamente superiore alla norma la sua capacità di gestire gli strumenti informatici. All’apparenza il ragazzo non si presentava come un sostenitore o simpatizzante dell’Isis: non aveva la barba lunga e non indossava abiti particolari. È un normalissimo adolescente all’interno di una società multiculturale. Non risulta a ora che sia riuscito a creare un gruppo fisico di persone all’interno della comunità friulana. La sua attività, quindi, era esclusivamente legata alle relazioni strette su internet. Nessuno sospettava di lui all’interno dell’istituto scolastico di Udine, che frequentava come studente, con ottimo profitto.
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Il Gazzettino