VENEZIA - Sono due gli arrestati veneti nell'ambito dell'operazione dei Ros contro il terrorismo neofascista che progettava attentati contro magistrati, ministri,...
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In carcere è finita Maria Grazia Callegari, 57 anni, nata a Venezia e residente a Pino Torinese (To), ai domiciliari c'è Marco Pavan, 30 anni, nato a Mirano (Ve), residente a Piombino Dese (Pd).
La Callegari ha un ruolo di primo piano all'interno dell'associazione "Avanguardia Ordinovista", fondata da Stefano Manni di cui è molto amica.
Secondo i magistrati dell'Aquila, che coordinano le indagini, la Callegari aveva "diritto di espressione in ordine a ogni tematica, compresa la valutazione delle azioni da compiere e delle modalità esecutive".
Ma il ruolo che il leader Manni le ha affidato è quello fondamentale di intercettare i possibili simpatizzanti su Facebook, di controllare i loro profili e in alcuni casi anche d'incontrarli personalmente per arruolarli all'interno del gruppo.
In molti suoi post su Facebook lancia invettive contro lo Stato italiano e contro l'ex ministro Cecile Kyenge.
Marco Pavan, invece, è ritenuto un «affiliato operativo» dell'organizzazione: cioè è tra quegli indagati che, secondo l'accusa, condivide l'ideologia del gruppo e si prodigava per diffonderla.
In manette anche Franco Grespi, 52 anni, nato a Milano ma residente a Gorizia in Corso Italia insieme a Ornella Carolina Regina Garoli, 53 anni, sempre di origini milanesi (Grespi si è reso disponibile a reperire armi in Slovenia, anche Kalashinikov con 600/700 euro);
Ascolta la telefonata
Gli altri 4 indagati sono entrati in contatto con l'associazione soprattutto grazie a Facebook e sono: Cristian Masullo, 42 anni, nato a Palmanova (Ud) e residente a Udine in viale Venezia 93; Gianni Lisetto, 50 anni, nato a Pasiano di Pordenone e residente a La Spezia (lui si sarebbe incontrato insieme alla convivente a casa di Manni); Francesco Gallerani, nato a Castelmassa (Ro) e residente nella città altopolesana in via sant'Anna; Giovanni Amorelli, 38 anni, nato a Gorizia e residente a Mestre in via Parenzo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino