Nessun futuro in vista per le terme dello spreco costate 11 milioni

Le terme più alte d'Italia sono anche le più vuote
COMELICO SUPERIORE - Lo scioglimento delle nevi a Valgrande mette in risalto il progressivo degrado dello stabile delle Terme. Ormai sono quattro anni che l'edificio,...

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COMELICO SUPERIORE - Lo scioglimento delle nevi a Valgrande mette in risalto il progressivo degrado dello stabile delle Terme. Ormai sono quattro anni che l'edificio, costruito alla fine degli anni Novanta, è stato chiuso dagli ultimi gestori, una cooperativa sociale di Treviso, con l'asporto di tutti i macchinari e le suppellettili. Il sogno di poter lanciare le acque sulfuree della sorgente Aga Puza come la località termale più alta d'Italia, come "le Terme delle Dolomiti", si è infranto definitivamente. Uno spreco milionario, pagato dai contribuenti veneti. Progettate dall'amministrazione comunale del sindaco Mario Zandonella Necca, costate 11 milioni di euro, finanziati dall'allora assessore regionale al turismo Floriano Pra, per rilanciare il Comelico, nel giugno 2003 erano state inaugurate dal governatore Giancarlo Galan, quello che è stato condannato per corruzione nello scandalo Mose.

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Il Gazzettino