Restituiti telefoni e pc a Giosuè resta sotto sequesto l'Audi A3

Restituiti telefoni e pc a Giosuè resta sotto sequesto l'Audi A3
PORDENONE - L’Audi A3 di Giosuè Ruotolo resta sotto sequestro, ma i supporti informatici requisiti a più riprese dai carabinieri sono stati restituiti. Ieri...

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PORDENONE - L’Audi A3 di Giosuè Ruotolo resta sotto sequestro, ma i supporti informatici requisiti a più riprese dai carabinieri sono stati restituiti. Ieri mattina il gip Alberto Rossi, a cui la difesa del militare di Somma Vesuviana si era rivolta per contestare il provvedimento con cui la Procura rigettava l’istanza, ha notificato ai legali Roberto Rigoni Stern e Giuseppe Esposito l’ordinanza di dissequestro. Diciannove sono i supporti informatici tornati nella disponibilità del giovane sospettato di aver ucciso Trifone Ragone e Teresa Costanza il 17 marzo di un anno fa e sottoposto a misura cautelare nel carcere di Belluno per duplice omicidio premeditato.

Si tratta di tre cellulari di proprietà di Ruotolo, uno della madre, due Nokia di proprietà dell’Esercito, due tablet, alcune chiavette Usb, quattro computer e alcuni hard disk. La difesa non nasconde la soddisfazione. Rigoni Stern, che ieri ha fatto visita a Ruotolo e assieme al giovane ha letto il provvedimento del gip, legge il dissequestro come «un segnale di apertura da parte dei magistrati». «I dispositivi informatici sono stati sbloccati - afferma - Adesso abbiamo la possibilità di analizzarli attraverso il nostro consulente, Giuseppe Dezzani».
Finora la difesa non ha mai avuto la possibilità di conoscere il contenuto di computer e telefonini, fatta eccezione per il materiale utilizzato dalla Procura per ottenere la custodia cautelare in carcere e che fa già parte del fascicolo processuale. 
Le copie forensi, infatti, non sono state ancora depositate, pertanto la difesa quando ha fatto ricorso al Tribunale del Riesame non aveva a disposizione nella sua interezza il materiale contenuto nei supporti informatici.

Ieri a Pordenone sono invece tornati gli investigatori del Reparto crimini violenti del Ros di Roma. Si stanno infatti rivendendo alcuni atti del fascicolo in vista del rush finale che dovrebbe portare entro l’estate alla richiesta del giudizio immediato sia per Ruotolo che per Mariarosaria Patrone, la fidanzata indagata di favoreggiamento e che il Tribunale del Riesame di Trieste ha rimesso in libertà (era sottoposta agli arresti domiciliari a Somma Vesuviana). Nei prossimi giorni è atteso il deposito delle copie forensi, in particolare quelle relative agli hard disk sequestrati alla caserma De Carli di Cordenons, dove Ruotolo lavorava ai computer. Il sospetto è che abbia utilizzato i pc dell’Esercito per inviare messaggi molesti a Teresa, per indurla a rompere il fidanzamento con Trifone. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino