Accoltella il coetaneo per prendergli lo smartphone: arrestato per tentato omicidio

Il coltellaccio usato per la brutale aggressione: l'accusa è di tentato omicidio
PADOVA - Lo ha colpito con un coltellaccio da cucina all'addome e al viso, lasciandolo in una pozza di sangue. Tutto per uno smartphone e una bicicletta, che sarebbero stati...

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PADOVA - Lo ha colpito con un coltellaccio da cucina all'addome e al viso, lasciandolo in una pozza di sangue. Tutto per uno smartphone e una bicicletta, che sarebbero stati al centro del parapiglia scatenatopsi tra due ospiti, entrambi africani, di un centro di accoglienza all'Arcella in via Guido Reni.


La notte si è fatta movimentata alle tre, quando dall'edificio parte la telefonata al 113: «Correte, due qui si stanno picchiando di brutto». Partono due pattuglie della polizia di Stato. Giunti sul posto gli agenti trovano in strada un giovane di 24 anni ferito. Evidenti soprattutto i tagli riportati alla pancia, tracce di sangue dappertutto. Si chiamano i soccorsi, intanto i poliziotti salgono nel palazzo e qui fermano un ospite del centro: lì non c'è l'arma dell'aggressione, ma lui ha in mano il cellulare del ragazzo ferito.

I poliziotti ricostruiscono l'accaduto e arrestano Salifu Manjang, del Gambia, classe 1987. La lite era scoppiata, e finita nel sangue, perché voleva prendersi il telefono e la bici dell'altro ospite, poi colpito brutalmente. L'arrestato è un 32enne incensurato. Al ferito per fortuna èandata meglio di quanto sarebbe potuto accadere: ha riportato ferite all'addome, dove il coltello è stato "frenato" da un giubbino, e poi degli sfregi al viso. L'accusa per Manjang è di tentato omicidio.

L'arrestato e l'arma utilizzata
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Il Gazzettino