Tentata rapina, barista accoltellato: «In preda ai balordi, noi abbiamo paura»

L'aggressione in Corso del popolo: la polizia cerca un cittadino romeno

MESTRE - «Ho avuto paura, il coltello era grande e ha provato a colpirmi più volte, almeno tre o quattro. Per fortuna mi ha fatto solo una ferita lieve alla...

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MESTRE - «Ho avuto paura, il coltello era grande e ha provato a colpirmi più volte, almeno tre o quattro. Per fortuna mi ha fatto solo una ferita lieve alla fronte». Abul Kasam, titolare insieme al cugino Tarek Rahman del bar-pasticceria Skb di Corso del Popolo, parla al telefono da casa, dove rimarrà almeno un paio di giorni, dopo l'aggressione di lunedì sera da parte di un cliente che non voleva pagare le consumazioni e che ha colpito lui e il cugino con un coltello, sfondando anche la porta del locale a calci. La porta del bar non è ancora stata riparata: i due dipendenti di Abul e Tarek che oggi gestiscono il locale, in assenza di entrambi, devono lavorare con gli spifferi che entrano dalla porta senza vetri, in una giornata piovosa tanto quanto quella dell'aggressione.

IL RACCONTO
«Lunedì sera nel locale c'era gente, era orario di aperitivo - racconta Abul - Sono arrivati questi due clienti, io non li avevo mai visti prima, entrambi di nazionalità rumena. Hanno consumato alcolici e, al momento di pagare, uno dei due ha detto che avrebbe pagato domani e ha chiesto a uno dei ragazzi al banco di dargli anche due bottiglie di alcolici. Lui ha risposto che prima doveva pagare quello che aveva consumato e quello gli ha risposto "Allora dammi 100 euro". Al nostro rifiuto ha cominciato a insultarci, poi ha tirato fuori il coltello e ha colpito mio cugino alla mano. Io sono riuscito a chiudere la porta a chiave ma lui ha cominciato a prenderla a pugni e calci fino a sfondarla. Non ce la facevo più a reggerla, così è riuscito a entrare. Una volta dentro ha cominciato a colpirmi almeno tre o quattro volte ma mi ha raggiunto solo alla fronte di striscio. Ho sanguinato veramente tanto, lui si deve essere spaventato ed è scappato via. Abbiamo provato a inseguirlo ma ci ha seminati». Mentre uno dei due cittadini romeni dava in escandescenze, minacciando di ucciderei due cugini, l'altro se ne stava tranquillamente seduto ai tavolini, dove è rimasto anche quando, sul posto, è arrivata la Polizia, chiamata da Abul. «Gli abbiamo chiesto se conosceva la persona con cui è venuto ma ha detto che non l'aveva mai visto prima, e ha risposto così anche alla Polizia. Ma è una bugia, lo conosce benissimo, sono arrivati insieme e hanno parlato». Al momento entrambi, aggressore e "amico" sono irreperibili: la Questura li sta cercando ed entrambi, Abul e Tarek, che è stato ferito lievemente alla mano, hanno sporto denuncia. Ad Abul al pronto soccorso hanno messo quattro punti, dandogli una decina di giorni di prognosi.

LA COMUNITÀ BENGALESE


«Ora al bar ci sono i miei due dipendenti, io per un paio di giorni starò a casa». Bengalese, da 17 anni in Italia, Abul oltre al bar Skb a Mestre, dove ha sempre vissuto, ha un altro bar e un alimentari in via Corridoni. «Il bar in Corso del Popolo l'ho aperto da un anno ma, tornando indietro, non lo rifarei: questa zona è molto peggiorata negli ultimi mesi. Per strada i sono meno persone che consumano droghe ma sono rimasti i pusher, che si piazzano proprio davanti al mio locale, dietro i cassonetti, per incontrare i clienti. Lo segnalo alla Polizia, così come segnalo se c'è qualche cliente fastidioso e arrivano sempre ma quelli in pochi minuti si dileguano. Anche ieri sera sono arrivati quasi subito, dieci minuti dopo erano già qui con due volanti. Questa parte di Mestre, dall'inizio di Corso del Popolo fino alla rotonda di via Milano, è problematica». Un problema segnalato anche da altri rappresentanti della comunità bengalese, la più numerosa a Mestre che, negli anni, ha aperto numerosi locali. «Non ci sentiamo sicuri - spiegavano i clienti del bar Skb la sera dell'aggressione - questo è un locale tranquillo ma in una zona mal frequentata». Il video girato dall'esterno del locale ripercorre gli attimi di terrore vissuti da Abul e Tarek: si vede il cliente rumeno armato di coltello dalla lunga lama che si scaglia contro la porta. Qualcuno, da dentro, riesce a fargli cadere il coltello e un'altra persona all'esterno prova a disarmarlo ma la furia dell'uomo è incontenibile. Urla e prova a irrompere nel bar: ci riuscirà e ferirà entrambi prima di darsi alla fuga. Le immagini ora potrebbero servire a rintracciarlo.
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Il Gazzettino