Vittoria sofferta per l'Udinese che supera il Chievo di misura, solo nel finale. Risolve Teodorczyk, appena entrato. È lui a incaricarsi della battuta del rigore...
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Sono proprio i clivensi a collezionare, e sprecare, la prima vera grande occasione dell'incontro, con Depaoli che di testa raccoglie un cross a due passi dalla porta ma calcia a lato. Il Chievo insiste anche con Giaccherini e con un tiro insidioso di Rigoni al 24' che costringe Musso alla parata in due tempi. L'Udinese appare bloccata, schiacciata dal peso e dalla importanza della gara. Fatica a produrre gioco e attende gli avversari, riuscendo a rispondere appena con un paio di conclusioni di De Paul. Il tiro dalla lunga distanza con cui, al 9', Nuytinck centra un palo pieno a Sorrentino battuto resta un episodio isolato. Costretto a sostituire D'Alessandro per infortunio, nel primo tempo, Nicola perde in avvio di ripresa anche Okaka. Al suo posto Pussetto. Ma la gara non cambia volto. A partire con maggior convinzione è ancora il Chievo, sebbene senza impensierire mai particolarmente Pussetto. L'Udinese si sveglia solo intorno alla mezz'ora quando Fofana fa partire un bolide dalla distanza che costringe Sorrentino alla parata decisiva, con i pugni in angolo. Non basta. Il tiro sortisce solo l'effetto di dare ancora maggior carica al Chievo che sfiora il vantaggio. Prima con un tiro di Meggiorini da posizione defilata, salvato con i piedi da Musso in angolo. Poi con una doppia conclusione di Schelotto e Meggiorini. Provvidenziale ancora una volta Musso che tiene a galla i suoi. A 8' dal termine del tempo regolamentare, Nicola si gioca l'ultima carta. Fuori un difensore, Opoku. Dentro un altro attaccante, Teodorczyk.
Una manciata di minuti e arriva l'episodio che cambia le sorti della partita.
Il Gazzettino