Tendopoli, Zaia: «Una umiliazione, si è sfruttato il commissariamento»

Luca Zaia
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RESANA - «Al peggio non c'è fine. Dopo i ghetti delle caserme, il segnale dell'improvvisazione più assoluta: l'umiliazione della tendopoli. Il Governo ha da tempo perso il controllo della situazione. Condivido in pieno la preoccupazione e la protesta delle forze politiche di Resana e dei cittadini, ancora una volta scavalcati senza alcun rispetto nel nome di un'emergenza che tale non sarebbe stata se le cose fossero state affrontate con raziocinio e senza buonismi ipocriti». Con queste parole il Presidente del Veneto Luca Zaia commenta, in una nota, la decisione di ospitare immigrati in una tendopoli da realizzare in un'area verde a Resana.


«Un blitz, ma vien da dire una furbata - rileva Zaia - organizzato con astuzia, sfruttando il commissariamento prefettizio nel quale si trova l'amministrazione del Comune. Non va bene, siamo di fronte ad un'escalation che testimonia come l'Italia si sia fatta travolgere, beffare dall'Europa lontana e razzista nei fatti, scaricando una marea umana nei territori. Senza un progetto, senza attenzione alla dignità né degli stranieri né dei residenti e soprattutto alla sicurezza, come testimoniano gli spacciatori ospiti della caserma Serena beccati a Treviso».

«Se non si vuole assecondare un'invasione scomposta e pericolosa - conclude Zaia - occorre con la massima urgenza bloccare i flussi creando campi d'accoglienza in nordafrica dove curare i sofferenti, riconoscere tutti, inviare i veri profughi attraverso canali protetti d'accoglienza e respingere coloro che non fuggono da guerre, fame o persecuzioni. L'alternativa è il caos e la conseguente tensione sociale».
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Il Gazzettino