PADOVA - Non c’è pace per la casa di reclusione Due Palazzi. Tra le celle del penitenziario, ancora una volta, sono state trovate sim card e un telefono cellulare con...
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Gli inquirenti hanno scoperto il traffico di sim card grazie a una perquisizioni delle celle. Tra gli indagati c’è Denis Pietro Germanà Nucifora, 33 anni, meglio conosciuto come il capo della baby gang della Guizza ed ex di Valentina Boscaro, già in carcere a Verona per avere ucciso con una coltellata al cuore il suo compagno Mattia Caruso. Il secondo nome “eccellente” è quello di Mouren Rhimi, tunisino di 21 anni, che per l’accusa attraverso la compagna Lavinia Sima, romena di 27 anni residente a Padova, faceva entrare l’hashish in carcere. Lei glielo portava durante le visite e lo avrebbe acquistato da Omar Nasri, algerino di 26 anni detto “il ragazzo”.
Gli altri finiti nei guai sono: Anis Harzalli tunisino di 31 anni, Ouannes Aloui tunisino di 43 anni residente a Mestrino, Wael Samely tunisino di 27 anni residente a Noventa, Ibrahim Rieahi tunisino di 21 anni, Abdelwaheb Kharfi tunisino di 42 anni, Roberto Loperfido 39 anni originario di Gorizia, Matteo Alfonsi 27 anni di Padova, Umberto Kirchmayr 46 anni di Trieste, Sobhi Maiti tunisino di 35 anni, Giovanni Nunzio Clemente 28 anni di Benevento, Dragan Miladinovic serbo di 34 anni, Ivan Baricevic 35 anni di San Daniele del Friuli, Ahmed Mejeri libico di 25 anni, Antonio Alexandru Merauta 21 anni romeno, Limam Shimi tunisino di 39 anni residente a Padova e infine Mohamed Tibi algerino di 51 anni anche lui residente in città. Il prossimo 15 di aprile dovranno comparire davanti al Gup Maria Luisa Materia.
Intanto, ieri mattina, il sottosegretario di Stato alla Giustizia, Andrea Ostellari, ha incontrato i rappresentanti delle single sindacali della Polizia Penitenziaria in forze presso la casa di reclusione Due Palazzi di Padova. Al centro del colloquio i provvedimenti adottati dal Ministero della Giustizia in merito alle carceri. «Il clima è buono - ha spiegato a margine Ostellari - Ringrazio i rappresentanti sindacali a loro ho garantito il massimo impegno in relazione alle dotazioni di personale. Su questo punto c’è un accordo non solo e non tanto sui numeri, quanto di visione generale. L’obiettivo comune è rendere questo carcere un modello di eccellenza nazionale, come lo sono Opera e Bollate». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino