Al Di Meola incanta il Teatro Goldoni, la chitarra che ferma il tempo

Al Di Meola in concerto a Venezia
VENEZIA Sembra proprio che il tempo si sia fermato quando Al Di Meola prende in mano la chitarra. Classe 1954 esploso, soprattutto per il grande pubblico, dopo la pubblicazione...

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VENEZIA Sembra proprio che il tempo si sia fermato quando Al Di Meola prende in mano la chitarra. Classe 1954 esploso, soprattutto per il grande pubblico, dopo la pubblicazione dello storico incontro con Paco De Lucia e John McLaughlin negli anni Ottanta, il chitarrista del New Jersey poteva rimanere un nome destinato solo agli appassionati delle sei corde. Ma così non è stato visto che mercoledì sera il teatro Goldoni si è velocemente riempito di un pubblico molto vario ed entusiasta. Non c’è da stupirsi. Al Di Meola in tutti questi anni ha sempre continuato ad ammaliare l’ascoltatore con proposte coerenti che hanno sempre pescato, in vario modo, dal Mediterraneo, dalle sfumature nordafricane, dal tango e soprattutto dal mondo spagnolo riuscendo a ricavare un linguaggio pregnante ed immediatamente riconoscibile. Sbaglia chi pensa che il suo stile sia solamente basato sul virtuosismo, visto che ogni composizione si snoda su una musicalità molto ricca. Nel concerto di Venezia il chitarrista ha così presentato il suo ultimo lavoro “Opus” nel quale, per la prima volta, rende definitivamente omaggio alla terra dei suo nonni (Cerreto Sannita) che erano partiti dalla Campania verso gli Stati Uniti 100 anni fa in cerca di fortuna.


Un anno fa Al Di Meola è tornato in quie luoghi scoprendo così innumerevoli cugini che lo hanno trattato, giustamente, come una star. Ma il chitarrista, affiancato da Peo Alfonsi alla seconda chitarra e Fausto Beccalossi alla fisarmonica, nel concerto di Veneto jazz è poi penetrato nel mondo del tango di Astor Piazzolla spiegando quindi l’importanza che i Beatles hanno avuto nella sua formazione. Il tutto caratterizzato da un fraseggio possente, con scatti, colori e ripartenze sincopate, quasi maniacali, che hanno incantato il pubblico. Ritornato sul palco per i bis con una maschera veneziana sul volto, Al Di Meola ha deciso di chiudere proprio ripercorrendo “Friday night in San Francisco” inciso con De Lucia e McLaughlin, ancora oggi un capitolo imprescindibile per chi vuole conoscere la forza dell’improvvisazione. 
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Il Gazzettino