La deputata M5s Businarolo sposta l'ufficio a casa del No Tav sotto esproprio

Francesca Businarolo
VERONA - La deputata pentastellata padovana Francesca Businarolo ha fissato il suo ufficio parlamentare a casa di un espropriando sul tracciato Tav Brescia-Verona, a Castelnuovo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VERONA - La deputata pentastellata padovana Francesca Businarolo ha fissato il suo ufficio parlamentare a casa di un espropriando sul tracciato Tav Brescia-Verona, a Castelnuovo del Garda (Verona), per il cui accesso, ora, sarà necessaria l'autorizzazione del Parlamento per procedere con l'esproprio.


È la prima volta che un parlamentare veneto opta per questa scelta. «Ho seguito l'esempio di alcuni miei colleghi bresciani della precedente legislatura,- afferma Businarolo - confidando di dare un aiuto concreto ai tanti cittadini che, ormai da molti anni, spesso inascoltati, sono in prima linea contro un'opera dannosa per l'ambiente, costosa per le tasche dei cittadini e inutile per gli utenti».

L'art.68 della Costituzione, ricorda Businarolo, «afferma che 'senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza
». Un principio ribadito ulteriormente dalla sentenza del 2004 della Corte Costituzionale, che ha sancito l'estensione di questa salvaguardia a "spazi ulteriori rispetto alla residenza, identificabili come domicilio", in vista della tutela dell'interesse del Parlamento al pieno dispiegamento della propria autonomia, esplicantesi anche nel libero esercizio del mandato parlamentare, rispetto agli altri poteri dello Stato». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino