Inflazione record e tagli insufficienti: i friulani pagheranno a Roma mezzo miliardo in più di tasse

Il calcolo delle tasse
Mezzo miliardo di euro in più rispetto all’anno scorso. E non inganni la leggera diminuzione della pressione fiscale (si ragiona su decimi di punto, niente di...

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Mezzo miliardo di euro in più rispetto all’anno scorso. E non inganni la leggera diminuzione della pressione fiscale (si ragiona su decimi di punto, niente di epocale) prevista per il 2022. Sono e restano tanti soldi. Prenderanno tutti il volo e dal Friuli Venezia Giulia raggiungeranno le casse dello Stato. Sono le tasse. O meglio il differenziale (in positivo, col segno più) tra il gettito dell’anno scorso e quello dei dodici mesi che stiamo vivendo. 


LO STUDIO


L’elaborazione delle previsioni è firmata dalla Cgia di Mestre e tiene conto di diversi fattori. È vero, infatti, che nel 2022 grazie ad alcune misure varate dal governo Draghi diminuiranno determinate voci legate alla tassazione e alla contribuzione. Ma allo stesso tempo ci sono elementi che contribuiranno a formare quel mezzo miliardo che i cittadini del Friuli Venezia Giulia verseranno direttamente a Roma, allo Stato. «Il livello record di carico fiscale raggiunto nel 2021 - spiegano infatti gli esperti della Cgia di Mestre - non è ascrivibile ad un aumento del prelievo imposto l ’anno scorso a famiglie e imprese, ma alla decisa crescita registrata dal Pil (+6,6 per cento) che, dopo la caduta verticale registrata nel 2020 (-9 per cento), ha contribuito ad aumentare notevolmente le entrate». La crescita del 2021, infatti, ha semplicemente aumentato la base dell’imponibile. Ecco spiegata una parte dell’aumento pari a 500 milioni di euro nel solo Friuli Venezia Giulia. 
Ma c’è anche dell’altro e questo altro è legato alla congiuntura economica attuale. «Una parte di questo incremento di gettito è sicuramente ascrivibile anche al forte aumento dell’inflazione che, secondo le previsioni, quest’anno potrebbe sfiorare il 6 per cento», spiegano infatti ancora gli esperti del centro studi. «Se teniamo conto anche del miglioramento delle principali variabili economiche che si riflette sull’andamento del gettito, secondo il Def (Documento di economia e finanza, ndr) lo Stato nel 2022 incasserà 39,7 miliardi di imposte e contributi in più rispetto al 2021. Di questi, l’Ufficio studi della Cgia - prosegue la nota - stima che almeno 500 milioni saranno in capo ai contribuenti del Friuli Venezia Giulia». 


DIFFICOLTÀ


In poche parole il quadro è questo: a spingere verso l’alto la quota di tasse in viaggio dalla nostra regione verso il governo ci pensano la crescita economica del 2021 ma anche l’inflazione dovuta alla crisi internazionale attuale e in parte anche alla guerra tra Russia e Ucraina. Un fatto positivo e uno più che negativo. Con un particolare: l’inflazione e gli effetti della guerra si stanno facendo sentire sui conti delle famiglie, i quali saranno depressi ancora di più dalla tassazione. «Pertanto - commentano ancora gli esperti economici della Cgia di Mestre - in un momento in cui le famiglie stanno subendo dei rincari spaventosi che rischiano di far crollare i consumi interni, sarebbe auspicabile che il Governo restituisse parte di questo extra gettito con il meccanismo del fiscal drag (il drenaggio fiscale che si mette in moto quando l’aumento del gettito si verifica a causa anche dell’inflazione, come in questo momento storico, ndr). Una misura che rafforzerebbe il potere d’acquisto dei pensionati e dei lavoratori dipendenti, dando un sensibile sollievo soprattutto a coloro che attualmente si trovano in serie difficoltà economiche». Quanto agli effetti delle manovre del governo, si calcola che la pressione fiscale possa scendere di quattro punti percentuali. Nonostante ciò, solo a giugno i lavoratori del Fvg inizieranno a guadagnare per sé e smetteranno di impegnarsi solo per pagare le tasse. 

 

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Il Gazzettino