Arriva l’aumento della tassa rifiuti: i padovani sborseranno il 3,6% in più

Un'isola ecologica
PADOVA - Via libera del Comune al rincaro della Tari. Dopo un aumento di circa il 7% scattato l’anno scorso, la tassa sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti nel 2023...

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PADOVA - Via libera del Comune al rincaro della Tari. Dopo un aumento di circa il 7% scattato l’anno scorso, la tassa sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti nel 2023 aumenterà del 3,63% per le utenze domestiche e del 2,89% per le non domestiche. Un rincaro figlio della vampata inflazionistica, ma anche dell’aumento dell’1,9% del Piano economico e finanziario (di fatto i costi che Palazzo Moroni deve corrispondere ad AcegasApsAmga per il servizio) che quest’anno supera i 49 milioni di euro.

LE CIFRE

Ma, nello specifico, quali sono le voci di spesa che hanno indotto l’amministrazione Giordani a votare in giunta i nuovi rincari? Per il trattamento rifiuti quest’anno serviranno 600mila euro in più rispetto al 2022. Altri 800mila euro sono legati ai servizi di raccolta e spazzamento (aumento delle frequenze di alcune raccolte all’Arcella di carta, plastica/lattine, vetro), all’incremento di servizi per ritiro ingombranti e verde e all’aumento delle frequenze dello spazzamento. A queste voci di spesa si aggiungono 100mila euro per le spese Carc (entrata a regime delle forme di pagamento della Tari via Rid e PagoPa). Da aggiungere poi 230mila euro per le nuove iniziative di spazzamento e per i nuovi cestini con raccolta differenziata, 450mila per i costi di capitale e 200mila euro per la copertura dei crediti inesigibili del passato.

LA SCELTA

«Rispetto a un indice inflattivo intorno al 10%, l’incremento della Tari è ridotto a cifre ben inferiori, con un aumento che è principalmente dovuto all’intensificazione di alcuni servizi necessari per la pulizia della città e il miglioramento delle performance per la raccolta differenziata – ha commentato l’assessore ai tributi Antonio Bressa –. La differenza rispetto al 2022 è di pochi euro per bolletta, che si concentreranno solo nella rata di dicembre, mentre le prossime due (maggio e luglio) saranno inferiori rispetto all’ultima di dicembre».
«In un momento di crescita dei costi di tutte le utenze, riusciamo a frenare gli aumenti per mettere al riparo i cittadini dai rincari pur investendo sul servizio – ha aggiunto l’esponente del Pd –. L’impegno è fare sempre meglio riducendo il più possibile i costi e ottimizzando il servizio. D’altronde la città si posiziona tra le medio-grandi come la più virtuosa in Italia insieme a Verona in quanto a spesa pro-capite per i rifiuti».
«Parliamo di un aumento di 3 o 4 euro per padovano, in media, all’anno. Un aumento che è inferiore all’inflazione nonostante un aumento dei servizi come gli spazzamenti nei quartieri – ha detto l’assessore all’ambiente Andrea Ragona –. Vogliamo continuare nella direzione di una città più pulita che aumenta sempre più la percentuale di raccolta differenziata».

LE PROSPETTIVE

Ma quanto peserà effettivamente sulle bollette dei padovani? Un sigle che abita in un appartamento da 110 metri quadri l’anno scorso pagava 70,8 euro, quest’anno pagherà 73,8 euro. Una famiglia di quattro persone che vive in un alloggio da 142 metri quadri, nel 2022 pagava 155,8 euro, quest’anno 162,5. Un bar di 50 metri quadri dagli 874,5 euro di un anno fa passerà a 915,5. Passando poi a un ristorante di 150 metri quadri, dai 3.691,5 euro del 2022 quest’anno dovrà corrisponderne 3.796,5.


Dall’1 gennaio 2014 nel Comune di Padova viene applicato il Tributo comunale sui rifiuti (Tari) per la copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati, avviati allo smaltimento. È tenuto al pagamento chi possiede o detiene, anche di fatto, locali e aree scoperte, a qualsiasi uso destinati, suscettibili di produrre rifiuti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino