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VENEZIA - Il contributo di accesso, quello per regolare i flussi di turisti ed evitare le invasioni che anno dopo anno stanno mettendo Venezia in ginocchio, è stato sospeso non si sa fino a quando e, da come stanno andando le cose, anche per quest'anno quasi sicuramente non se ne farà niente. Sarebbe dovuto entrare in vigore a gennaio, ma il mese prima la delibera 75 del Consiglio comunale, approvata il 23 dicembre, ha sospeso l'efficacia del regolamento per L'istituzione e la disciplina del Contributo di accesso, con qualsiasi vettore, alla Città antica del Comune di Venezia e alle altre isole minori della laguna.
Sono tre paragrafi inseriti nelle 13 pagine del documento, quasi mescolati (tanto che si fa fatica ad individuarli) con la questione di un'altra tassa, ossia l'addizionale comunale sui diritti d'imbarco aeroportuale, i 2,50 euro a passeggero in partenza dal Marco Polo di Tessera che hanno fatto scoppiare un putiferio con le compagnie aeree e Save gestore dello scalo che ne chiedono l'abolizione prima che entri in vigore, il prossimo primo aprile, perché porterebbe il Marco Polo a diventare l'aeroporto più caro d'Italia con il rischio di perdere utenti, e il sindaco Luigi Brugnaro che chiede scusa all'aeroporto e agli operatori ma afferma che non si può tornare indietro, perché non ci sono altre possibilità percorribili per coprire i buchi generati nei conti pubblici dagli aumenti stratosferici delle bollette energetiche.
GLI INCASSI
Dalla nuova addizionale il Comune prevede di incassare circa 10 milioni di euro l'anno, oltre ai milioni che incasserà dalla stessa tassa applicata al porto per i crocieristi che, però, entrerà in vigore da gennaio 2026 per lasciare il tempo alle compagnie di navigazione di riprendersi dalla crisi provocata dal decreto 103 dell'ex premier Mario Draghi che ha interdetto definitivamente il passaggio delle navi bianche per il bacino di San Marco senza prevedere nel contempo una soluzione alternativa, se non gli ormeggi temporanei in mezzo ai terminal industriali di Porto Marghera.
I TEMPI
L'assessore al Bilancio, Michele Zuin, che sta seguendo da vicino tutta la vicenda, risponde che «non si sa quando il contributo d'accesso entrerà in vigore. Posso solo ribadire che, da quando le nuove proposte saranno state vagliate ed eventualmente inserite nella bozza di regolamento, secondo i nostri tecnici ci vorranno sei mesi per rendere il contributo operativo con le relative comunicazioni ufficiali al mondo intero». Tra il vaglio delle proposte di categorie e singoli cittadini, le discussioni, l'eventuale inserimento nel regolamento, e i sei mesi di tempi tecnici, insomma, con tutta probabilità neanche per il 2023 partirà la tassa sui turisti che vogliono visitare il centro storico, con grande soddisfazione di tutti i contrari e di quanti chiedono da tempo ogni genere di deroga, a partire da quella per i veneti oltre che per i residenti del Comune di Venezia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino