Alpinisti restano bloccati nel buio a 300 metri dalla vetta: notte all'addiaccio in balìa del vento forte

Alpinisti restano bloccati nel buio a 300 metri dalla vetta: notte all'addiaccio in balìa del vento forte
TARVISIO (UDINE) - Sono stati recuperati questa mattina i tre alpinisti sloveni che ieri sera avevano chiesto aiuto sulle pareti della Cima di Riofreddo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
TARVISIO (UDINE) - Sono stati recuperati questa mattina i tre alpinisti sloveni che ieri sera avevano chiesto aiuto sulle pareti della Cima di Riofreddo lungo la via Krobath Metzger.

I tre, due uomini e una donna, non erano riusciti a completare la scalata ed erano rimasti bloccati al penultimo tiro prima della cengia di uscita, a trecento metri dalla vetta al sopraggiungere del crepuscolo e poi del buio.

I soccorritori della stazione di Cave del Predil - coadiuvati da quelli della Guardia di Finanza - sono rimasti tutta la notte in contatto con loro a scadenza oraria dopo un tentativo di recupero  serale con l'elisoccorso abortito per le raffiche di vento forte.

Il recupero è avvenuto caricando a bordo dell'elicottero dell'elisoccorso regionale due tecnici di elisoccorso del Soccorso Alpino e Speleologico per le operazioni in parete e lasciando a terra l'equipe di medico e infermiere dal momento che nessun membro della cordata presentava problemi di carattere sanitario e il recupero è avvenuto con una unica rotazione e con l'impiego del verricello. I tre stanno bene e prima delle otto, una volta sbarcati dall'elicottero e visitati dal medico, sono rientrati autonomamente a casa con mezzi propri. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino