Ridurre la tariffa rifiuti e migliorare il servizio: scatta la "rivolta" di 19 sindaci

La sede di Ecoambiente e alcuni bidoni della raccolta differenziata
ROVIGO - «Una profonda revisione del Piano industriale approvato nel 2020 finalizzata al contenimento delle tariffe e al miglioramento del servizio». Questa richiesta,...

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ROVIGO - «Una profonda revisione del Piano industriale approvato nel 2020 finalizzata al contenimento delle tariffe e al miglioramento del servizio». Questa richiesta, che arriva da 19 sindaci che rappresentano circa 97mila polesani, è indirizzata a un cambio di rotta in Ecoambiente, la società partecipata dai 50 Comuni della provincia, che gestisce in house il servizio integrato dei rifiuti. Al centro dei malumori, il fatto che con l'introduzione della tariffa unica puntuale unica per tutti i Comuni, la Tarip, avviata un anno fa per 21 Comuni e in partenza il primo aprile per gli altri 29, modulata secondo il principio “per teste” e “per sacchi di secco”, ovvero con una parte fissa determinata dal numero di componenti del nucleo familiare e non più dai metri quadri dell'abitazione, con una parte variabile rappresentata dal numero di conferimenti del secco, il rifiuto indifferenziato, sembrano essersi create sperequazioni penalizzanti per le famiglie numerose, che magari vivono in abitazioni piccoli, a vantaggio di chi si gode in solitaria una villa milionaria. Sperequazione ce c'è anche fra il "peso" di Rovigo e tutti gli altri Comuni.

LA RIUNIONE
Venerdì l'assemblea del Consiglio di bacino, ente formato dai Comuni della provincia al quale spetta l'organizzazione e il controllo della gestione dei rifiuti, affidata a Ecoambiente, ha approvato il piano economico finanziario 2024-2025 e anche le tariffe per il 2024. Se così non fosse stato, sarebbe saltato tutto con il rischio di vedere le strade ingombrarsi di rifiuti. I 19 sindaci spiegano che «con grande senso di responsabilità il 22 marzo l’Ente di bacino ha approvato il Piano economico finanziario e molti sindaci, firmatari del documento e non, hanno espresso il proprio voto vincolato all’impegno da parte di Ecoambiente di intervenire in tempi brevi alla revisione del Piano industriale. La mancata approvazione del Piano economico finanziario avrebbe comportato serie compromissioni del servizio e caos tariffario tra i comuni della prima e seconda fase di adeguamento Tarip».
Tuttavia, spiegano, «dall’estate 2023 una ventina di sindaci polesani, buona parte di centrodestra, si sono incontrati per discutere sulla riforma Tarip. Il gruppo, coordinato da Antonio Laruccia, ex presidente del Consiglio di bacino Polesine, si proponeva di analizzare la realizzazione del piano industriale di Ecoambiente approvato nel 2020 per comprendere quali dei suoi obiettivi erano ancora validi, migliorabili o non raggiunti. Ne è emerso un documento importante, redatto da Laruccia con apporti e condivisione dei sindaci, da sottoporre alla conoscenza anche del resto dei Comuni della provincia, che si propone di presentare “istanze e proposte, volte a migliorare governance e performance di Ecoambiente, con lo scopo di ridurre, entro breve, il costo del servizio di gestione del ciclo integrato dei rifiuti urbani posto a carico delle famiglie polesane”».

LA RICHIESTA


I sindaci mantengono l’obiettivo di ridurre i rifiuti indifferenziati e avere la tariffa puntuale, ma pure «una profonda revisione del Piano industriale, attraverso una serie di proposte concrete e ponderate elaborate nel documento. Il 20 febbraio il documento stato protocollato presso Ecoambiente e inoltrato a tutti i Comuni. L’operazione di revisione è stata predisposta per settembre 2024 e la richiesta dei sindaci firmatari è stata sostanzialmente quella di partecipare direttamente con un gruppo rappresentativo alla redazione del nuovo Piano, che tenga conto delle criticità attuali registrate e che si ponga in un’ottica aziendale di gestione proattiva e non solo come servizio raccolta e smaltimento che si finanzia per la stragrande parte con l’apporto tariffario degli utenti. Adesso si apre la partita relativa all’approvazione del budget 2024, che nel documento stesso è stato fortemente criticato con dovizia di particolari, per il quale si valuteranno le azioni della società nei confronti dell’accoglimento delle proposte dei 19 sindaci firmatari». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino