Test di screening, scopre di essere positiva al Covid a 32 anni. Lavora in una struttura sanitaria

Un operatore esegue un tampone
ROVIGO Un nuovo caso di positività che ricorda come, nonostante la riapertura e la voglia di lasciarsi alle spalle i mesi di angoscia, non si possa abbassare la guardia....

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ROVIGO Un nuovo caso di positività che ricorda come, nonostante la riapertura e la voglia di lasciarsi alle spalle i mesi di angoscia, non si possa abbassare la guardia. «È necessario che ognuno di noi rispetti le regole scrupolosamente – ribadisce il direttore generale dell’Ulss Polesana Antonio Compostella - la Regione ha fatto un grande lavoro per arrivare a questa riapertura, non solo dal punto di vista della contrattazione con il Governo, ma anche dal punto di vista della sicurezza. Adesso tocca a noi cittadini preservare questo risultato, fondamentale per l’economia e per la vita sociale di tutti. Voglio ribadire ancora una volta la necessità che tutti si comportino con responsabilità, a lavoro, al bar, al ristorante, ovunque ci si trovi». 


Un messaggio rilanciato con forza anche dal presidente della Federazione degli Ordini dei medici del Veneto e dell’Ordine di Rovigo Francesco Noce: «La conquistata libertà ora non deve farci ritornare indietro. Non ne siamo ancora fuori. Riprendere per mano le nostre vite è un atto di responsabilità individuale e collettiva: guardando all’esempio del rugby a noi così caro, è come avanzare e arrivare alla meta passando la palla al nostro compagno. Spetta a ciascuno di noi determinare la buona fine della partita. Possiamo farlo solo insieme. Il comportamento scorretto di pochi o anche di uno solo potrebbe avere serie conseguenze, e non possiamo permetterci un ritorno alla fase 1 che comporterebbe ancora la chiusura dell’intero paese. Siamo tutti chiamati a fare squadra, per vincere. Per tornare presto a godere, insieme, del più bel “terzo tempo”».

NUOVO CONTAGIO
La nuova positività emersa ieri è quella di una 32enne altopolesana che lavora in una struttura sanitaria privata e che ha eseguito il tampone nell’ambito dei test di screening. «Anche questo episodio – rimarca Compostella - dimostra l’importanza dello screening per l’individuazione delle persone asintomatiche ma positive, che potrebbero essere fonte di contagio per altri». È la 447esima positività registrata in Polesine, alla quale fa riscontro la comunicazione di ben 33 nuove guarigioni, con il totale arrivato a 311. Fra i nuovi guariti, anche due operatori degli Istituti Polesani. Nella struttura di Ficarolo restano positivi 4 altri operatori e 14 ospiti disabili, così come restano ancora positivi un operatore di Villa Tamerici e 9 ospiti della Casa Sacra Famiglia di Fratta. In isolamento domiciliare ci sono 177 persone, mentre 7 sono i ricoverati al San Luca. Il tutto, mentre, come ricorda il dg dell’Ulss, «prosegue quotidianamente l’attività di screening delle categorie esposte al rischio come da protocolli regionali. Nessuna positività tra le forze dell’ordine, medici di medicina generale e farmacisti». 
I CONTROLLI

In totale i tamponi eseguiti in Polesine sono arrivati a 22.703, mentre i soggetti sottoposti a test quasi a 15mila, 14.976. Sul fronte tamponi, negli ultimi giorni, si sta registrando in tutte le Ulss del Veneto un ritardo nella refertazione, si spiega, legato al maggior numero di tamponi effettuati, alla carenza di reagenti e a un guasto tecnico alle apparecchiature dell’azienda ospedaliera di Padova, al cui laboratorio anche l’Ulss Polesana continua ad appoggiarsi. Intanto, nella lotta al Coronavirus, l’azienda sanitaria polesana mette in campo anche la musicoterapia. È stato infatti avviato un progetto di “somministrazione musica d’ascolto ricettivo/passivo”, che prevede la presenza dell’infermiera Sara Magon, maestra d’orchestra e direttrice del Coro Vox Harmonica, per due ore la settimana ed è «dedicato a un gruppo rispetto di pazienti autosufficienti o collaboranti dal punto di vista cognitivo dell’Area medica Covid. Diversi studi di trattamento dimostrano che la musicoterapia può essere validamente ed efficacemente integrata alla dimensione clinica ed assistenziale del nursing. I risultati che si prevedono di ottenere sono una riduzione significativa dell’ansia percepita dal paziente, effetti positivi sul rilassamento con miglior percezione del ricovero e aumento della percezione del benessere».
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Il Gazzettino