PORDENONE - L’indicazione era arrivata a inizio aprile, nei giorni più duri dell’emergenza e quando le case di riposo vivevano il dramma dei decessi giornalieri...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L’ANALISI
Il Friuli Venezia Giulia, come ha spesso ricordato il vicepresidente della Regione, Riccardo Riccardi, è diventato uno dei territori più virtuosi se si parla di tamponi. Il ritmo giornaliero dei test è sempre aumentato, sino ad arrivare alla capacità attuale, che sfiora i 4mila tamponi al giorno. Allora perché a Pordenone non si è partiti subito con i test a tappeto nelle case di riposo? La risposta è meno complicata di quanto si possa pensare, e alle spalle non c’è alcuna particolare negligenza del sistema sanitario provinciale. Semplicemente, c’era scarsità di reagenti. In provincia di Udine e nell’area di Trieste, poi, in aprile era letteralmente esploso il caso delle residenze per anziani, e la “potenza di fuoco” dei laboratori è stata concentrata laddove le situazioni si presentavano come più gravi. Così Pordenone è rimasta indietro.
I RISCHI
Ora l’operazione è partita, come testimoniano i primi casi (asintomatici) rilevati a Sacile, Spilimbergo e Cavasso. Ma il ritardo causa una situazione di incertezza che secondo le direttive regionali doveva essere “aggiustata” prima. I test continueranno nei prossimi giorni, ma le case di riposo più grandi della provincia di Pordenone devono ancora attendere prima di conoscere la loro situazione sanitaria. È il caso ad esempio delle due strutture di Pordenone (Casa Serena e Umberto I), dove i test inizieranno i primi giorni di giugno per concludersi attorno alla metà del mese. Il piano non è partito nemmeno alla casa di riposo di San Vito al Tagliamento, un altro importante polo dell’assistenza agli anziani. E sino a quel momento, vista la probabilità di rintracciare alcuni asintomatici, non ci si potrà dire del tutto tranquilli. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino