E' morto l’89enne trovato agonizzante e soccorso dopo tre giorni

Inutili i soccorsi per Giuseppe Duò, l’anziano rimasto immobilizzato tre giorni dopo una caduta

Il condominio di via primo maggio dove viveva l'89enne Giuseppe Duò
TAGLIO DI PO - Non ce l’ha fatta Giuseppe Duò, l’imbianchino 89enne di Taglio di Po trovato agonizzante in casa il 28 maggio. Mercoledì sera si...

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TAGLIO DI PO - Non ce l’ha fatta Giuseppe Duò, l’imbianchino 89enne di Taglio di Po trovato agonizzante in casa il 28 maggio. Mercoledì sera si è spento alla Casa di Cura “Madonna della Salute” di Porto Viro dove era stato trasportato in condizioni disperate. Dopo tre giorni che non si vedeva in giro per il paese, i Vigili del fuoco avevano forzato una finestra del suo appartamento al terzo piano di un condominio in via 1 maggio e lo avevano trovato a terra semi nudo: si presume che, andando in bagno, sia scivolato sbattendo la testa sul tavolo del soggiorno. Caduto pesantemente a terra, con un braccio tra il torace e il pavimento, non si è più mosso e lì è rimasto per tre lunghi giorni senza bere né mangiare, in uno stato comatoso. A nulla sono valse le pronte cure dei medici praticate alla Casa di Cura. Le conseguenze della caduta (rottura di diverse costole con sfondamento del cassa toracica) e le complicazioni l’hanno portato alla morte. 


VITA TRANQUILLA
Duò conduceva una vita apparentemente tranquilla, dopo diverse vicissitudini familiari che l’hanno visto divorziare negli anni ‘80 dalla moglie originaria di Contarina, da cui aveva avuto due figli. Una figlia era deceduta, l’altro figlio lontano, in Lombardia, una seconda relazione finita con la morte della nuova compagna. Per amore della sua terra era tornato nel 1998 a Taglio di Po conducendo una vita abbastanza riservata, con l’unico riferimento familiare nel cugino Gilberto, che si è sempre reso disponibile, anche per il sostegno alimentare procurandogli prodotti di casa del pollaio e dell’orto. 


Ora, la salma giace all’obitorio della Casa di Cura di Porto Viro e per la complicata situazione familiare nessuno si starebbe ancora interessando ai suoi funerali. Giuseppe con un atto sottoscritto il 21 ottobre 2014, ha dettato le sue volontà in merito alle modalità di esecuzione delle esequie, dopo la sua morte: rivolgersi al cugino Duò Gilberto; non effettuare alcun tipo di cerimonia, né civile né religiosa; sottoporre la propria salma alla cremazione; esporre annunci senza foto con la frase “Lascia il suo amato fiume Po e il suo amatissimo paese”. Il documento, trovato nella sua abitazione, è stato consegnato alla ditta di onoranze funebri e al parente, ma ancora non sono state prese disposizioni per le esequie, la cremazione della salma e la sepoltura. Dovrà probabilmente decidere il sindaco. Di sicuro, Duò ha potuto contare su tre angeli custodi: la vicina di casa e due negozianti che, allarmati dal fatto di non vederlo in paese per diversi giorni, si sono preoccupati e hanno allertato i soccorsi con il comandante della stazione dei carabinieri.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino