Sviene per il caldo mentre pedala sul Menarè: muore ciclista di 45 anni

Il luogo dove è crollato a terra il ciclista trevigiano (archivio)
TREVISO - Era probabilmente uscito per fare un giro in bicicletta da San Vendemiano (Treviso) nonostante il caldo africano e l'afa, insopportabile, di ieri. Un'imprudenza, una...

Continua a leggere con la nostra offerta speciale:

X
MIGLIORE OFFERTA
ANNUALE
19 €
49,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1 €
4,99€
Per 3 mesi
SCEGLI
2 ANNI
40 €
99,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
TREVISO - Era probabilmente uscito per fare un giro in bicicletta da San Vendemiano (Treviso) nonostante il caldo africano e l'afa, insopportabile, di ieri. Un'imprudenza, una sfida quasi impossibile anche se si è ben allenati: non ha retto alla fatica e al clima opprimente ed è morto. Un trevigiano di 45 anni, Renato Rui, residente a San Vendemiano (Treviso) e padre di due bambine, è stato stroncato da un infarto fulminante che non gli ha dato scampo e lo ha ucciso. L'episodio è avvenuto poco dopo mezzogiorno di ieri lungo il Menarè nel Trevigiano al confine tra i comuni di Colle Umberto e Conegliano, all'incrocio tra via Vittorio Veneto e via Bottecchia.




Il ciclista, in sella alla sua bicicletta, è improvvisamente svenuto e caduto a terra, perdendo immediatamente conoscienza. Prima una fitta terribile al petto, poi il fiato che viene meno. Arresto cardiocircolatorio, fulminante, quando la colonnina di mercurio è già ben oltre i 35°. I primi a soccorrere il malcapitato ciclista sono stati alcuni automobilisti di passaggio che hanno subito lanciato l'allarme al Suem118. Si pensava inizialmente che la perdita di conoscenza fosse dovuta al colpo alla testa dovuto alla caduta a terra, rovinosa, sull'asfalto. La realtà era ben più grave e drammatica. I tentativi di rianimazione da parte dei paramedici del Suem118 sono proseguiti a lungo, per oltre 40 minuti, anche durante la disperata corsa dell'ambulanza dal Menarè all'ospedale di Conegliano dove tutto era già pronto per tentare il tutto per tutto.



Il 45enne però non si è più ripreso: è spirato ben prima di giungere al nosocomio coneglianese. Ai medici non è rimasto che constatarne la morte per arresto cardiocircolatorio. Il ciclista aveva con sè solo l'essenziale e probabilmente viveva non molto distante da dove ha trovato la morte. Soprattutto non aveva in tasca nessun documento d'identità. Dell'identificazione si sono occupati i carabinieri di Vittorio Veneto e di Conegliano che hanno lavorato a lungo, senza esito, per verificare se qualcuno avesse presentato segnalazione di scomparsa nella zona. Fino a sera tardi però le ricerche sono risultate purtroppo infruttuose. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino