Superjet, «mani legate». Il Governo si tira indietro: ​poche speranze per gli stipendi di aprile

Superjet, «mani legate». Il Governo si tira indietro: poche speranze per gli stipendi di aprile
MESTRE - Il Governo ha chiuso le porte a Superjet International....

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MESTRE - Il Governo ha chiuso le porte a Superjet International. L'altro ieri, alla fine dell'incontro tenutosi al ministero dell'Economia e delle Finanze a Roma tra il presidente Nazario Cauceglia e il direttore generale Stefano Marazzani da un lato, e il sottosegretario di Stato per l'Economia e le Finanze Federico Freni dall'altro, quest'ultimo ha dichiarato la limitata capacità di azione del Governo italiano per poter intervenire sulle procedure di applicazione delle sanzioni contro la Russia per l'invasione dell'Ucraina, in quanto stabilite dalla Commissione Europea. Superjet riporta, inoltre, che il sottosegretario si è detto al massimo disponibile a considerare alcuni interventi normativi che potrebbero favorire una dilazione od eventuale sospensione dei debiti causati dalle sanzioni, suggerendo al contempo all'Azienda di rinnovare l'istanza già avanzata al Comitato di Sicurezza finanziaria. In buona sostanza, a meno di un miracolo nei prossimi giorni, lo stipendio di aprile non verrà pagato ai 144 dipendenti (ai quali si aggiungono altri 200 dell'indotto) perché i conti della società sono stati bloccati. «Non si tratta di una questione politica, qui a farne le spese sono i lavoratori italiani che vivono in Italia e pagano le tasse in Italia dichiara infatti il presidente Nazario Cauceglia - Riteniamo che in questo caso le modalità con cui vengono applicate le sanzioni siano totalmente infondate. Nei prossimi giorni ai nostri dipendenti, già penalizzati da un Contratto di Solidarietà con una riduzione dell'orario di lavoro del 70%, dovremo comunicare che non riceveranno lo stipendio di aprile, se la situazione non si dovesse sbloccare». Negli hangar delle ex Aeronavali di Tessera, a fianco dell'aeroporto Marco Polo, l'attività di Superjet è quindi paralizzata e, oltre alla chiusura dei conti correnti bancari, SuperJet «è costretta a sostenere un ulteriore ed ingiustificato aggravio dei costi fiscali e doganali, conseguenti al blocco delle attività industriali per oltre 180 milioni di euro». Per questo Cauceglia annuncia che procederanno anche con le denunce legali: «Nei prossimi giorni continueremo a far sentire la nostra voce e a chiedere l'intervento delle istituzioni, e ci attiveremo su vari fronti, compresa la via legale». L'incontro al Ministero dell'altro ieri segue una lettera inviata a Regione Veneto, Confindustria e ai ministeri dello Sviluppo economico (Mise), dell'Economia e finanze (Mef), e degli Affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci). Un altro passo da compiere per i vertici di Superjet sarà quello con Leonardo, la multinazionale italiana che possiede il 10% della società (il restante 90% è della russa Sukhoi) e che a sua volta è posseduta al 30% dallo Stato.

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Il Gazzettino