Nuovi vincoli al superbonus: escluso il 60 per cento dei bellunesi

Superbonus, nuovi vincoli
BELLUNO - I vincoli posti per l'accesso al Superbonus saranno una zavorra per il settore edile bellunese. Il governo Meloni ha infatti legato la concessione del bonus solo a...

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BELLUNO - I vincoli posti per l'accesso al Superbonus saranno una zavorra per il settore edile bellunese. Il governo Meloni ha infatti legato la concessione del bonus solo a chi ha un reddito inferiore ai 15 mila euro e obbliga inoltre le imprese a presentare la Soa (certificazione che finora serviva solo per i grandi appalti di opere pubbliche) anche per i cantieri privati.


Due provvedimenti che, secondo l'Appia Cna di Belluno, mettono a rischio la capacità di interventi delle aziende locali, in particolare su villette familiari e condomini.

IL DATO ISTAT
«Preoccupa la novità del divieto di accesso al Superbonus, già ridotto al 90%, per chi ha un reddito annuo superiore a 15 mila euro, calcolato non con l'Isee ma col quoziente familiare chiarisce Massimo Sposato, presidente di Appia Cna -. Questo nuovo calcolo esclude automaticamente molti proprietari di abitazioni unifamiliari sul territorio provinciale, che nel Bellunese sono la maggior parte, oltre il 60% secondo l'ultimo rilevamento Istat».
Ancora, alla riduzione della percentuale del Superbonus si somma il costante problema della liquidità per gli interventi, sul quale vigono ancora molte criticità. «Se le parti in causa non investono, qualsiasi aliquota non supererà l'ostacolo economico - aggiunge Sposato -. Spero ci sia attenzione particolare, anche a livello locale, da parte degli istituti bancari e dalle aziende che si rivolgono loro».

IL CAPPIO BUROCRATICO
A rischio per le Piccole e medie imprese (Pmi) anche gli interventi su progetti più corposi, come nel caso di cantieri condominiali: dal 1° gennaio, infatti, è diventata obbligatoria anche per il settore privato la certificazione Soa (Società organismo di attestazione), prima richiesta solo per interventi pubblici, nel caso di bonus edilizi superiori a 516 mila euro.
«Pur sposando l'intento di disciplinare il mercato, questo mette a rischio le imprese artigiane - dichiara Christian Sacchet, direttore di Appia Cna -. Al momento pochissime sono le aziende pronte con la Soa e il lavoro si concentrerebbe dunque sulle medie e grandi imprese già in possesso di tale certificazione. Il dato della Cna regionale ci dice che gli operatori certificati sono meno del 5% delle imprese del comparto, percentuale in linea con la situazione bellunese».

LE RICHIESTE


Su questo l'Appia Cna bellunese fa suo l'appello alle istituzioni della Cna regionale di richiedere un proroga a fine 2023 e di spacchettare l'importo complessivo dei lavori, cioè considerare per la soglia limite di obbligatorietà della Soa non la cifra totale delle opere previste per il singolo cantiere, ma la porzione di appalto a carico di ogni singola impresa che interviene. 
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Il Gazzettino