Superbonus, in provincia di Belluno bloccati crediti per oltre 62 milioni. Ance e Artigiani: «Molti falliranno»

Un cantiere (foto di archivio)
BELLUNO - Si stima che siano 62,5 milioni i crediti incagliati del Superbonus 110% in provincia di Belluno. Vietando agli enti locali e alle altre pubbliche amministrazioni...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

BELLUNOSi stima che siano 62,5 milioni i crediti incagliati del Superbonus 110% in provincia di Belluno. Vietando agli enti locali e alle altre pubbliche amministrazioni di acquistarli il rischio crisi è altissimo. Il grido d’allarme arriva dalle associazioni di categoria, colpite dal blocco della cessione deciso nel Consiglio dei Ministri di giovedì sera. Ance e Confartigianato sperando in un ripensamento. 

«AZIENDE IN DIFFICOLTÀ»
Le riflessioni di Paolo De Cian, presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili Belluno (Ance), partono proprio fra la speranza riposta in un incontro già fissato al Ministero per lunedì prossimo a cui parteciperanno anche i rappresentanti nazionali della categoria, e una consapevolezza: «Pur essendo stata una decisione assunta velocemente, se si tratta di una necessità legata a motivi di bilancio dello Stato, credo sia difficile tornare indietro». Poi De Cian argomenta: «La scelta del governo è stata fatta in maniera forse troppo accelerata, perché mette in difficoltà aziende che avevano i cassetti fiscali pieni e che avrebbero potuto vendere i crediti che avevano sommato a banche, enti e altre società; il Governo avrebbe almeno potuto far chiudere i lavori già in essere. Ma così non sarà, almeno per il momento, ma in questo modo vengono messe in difficoltà le aziende e le famiglie». Infine il presidente De Cian, che dice di non essere in grado di precisare quanti siano le aziende bellunesi a rischio e a quanto sommi la cifra complessiva dal blocco, dice: «Bisogna avere fiducia in vista dell’incontro di lunedì, ma ripeto che per decisioni di questo tipo bisognerebbe avere più cautela. Tuttavia mi auguro che si possa trovare una situazione a riguardo, anche se capisco che giunti a questo punto è difficile». 

LA CONTRARIETÀ
Da ieri dunque per tutti gli incentivi in edilizia, Superbonus e bonus ordinari, resterà ammesso soltanto l’utilizzo diretto della detrazione da parte del beneficiario da esercitare in dichiarazione dei redditi. Inoltre, è stato introdotto il divieto per tutte le pubbliche amministrazioni di acquistare crediti di imposta scaturiti dalle opzioni di cessione. Una decisione contro cui a livello nazionale Confartigianato ha subito espresso la propria contrarietà. 

CONFARTIGIANATO
E l’associazione bellunese, che ieri mattina ha immediatamente incontrato il senatore Luca De Carlo, si aggiunge alla grande preoccupazione. «Esprimo preoccupazione per la ricaduta sulle imprese di questo decreto - afferma la presidente Claudia Scarzanella - l’ufficio studi di Confartigianato ha stimato in 1,4 miliardi i crediti incagliati a livello veneto, e in 62,5 milioni i crediti relativi alla sola provincia di Belluno. Stiamo parlando di una quantità di risorse, di cantieri e di occupazione che deve essere tutelata». 

L’INCONTRO CON IL SENATORE


Confartigianato Belluno, si diceva, ha già contattato il senatore Luca De Carlo, presidente della commissione permanente industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare. E ieri mattina il direttore Michele Basso lo ha incontrato nella sede di piazzale della Resistenza. «Gli abbiamo manifestato tutte le nostre perplessità, illustrandogli la situazione reale che si viene a creare con questo blocco - spiega Basso - il sistema dei bonus in edilizia, con i cambi continui di regole e procedure, ha più volte creato difficoltà alle imprese. Pur comprendendo le difficoltà del Governo per le potenzialità negative della cessione del credito sul debito pubblico, ci auguriamo che vengano capite le difficoltà delle imprese, e quindi di poter arrivare a un risultato concreto già dall’incontro che è stato fissato per lunedì con le categorie a livello nazionale». A rendere più difficile un passo indietro, il fatto che le nuove regole sui bonus edilizi sono già in vigore da ieri, con lo stop alla possibilità di ricorrere alla cessione dei crediti e allo sconto in fattura e il divieto per le pubbliche amministrazioni di acquistare i crediti fiscali. Il decreto varato giovedì sera dal consiglio dei ministri con le misure urgenti in materia di cessione dei crediti, è già stato infatti pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino