Scomparsa nel Brenta, Carmen si è tolta la vita per la maxi multa sulle quote latte

Carmen Bertocco, 67 anni
VIGONZA - E’ morta gettandosi nelle acque del Brenta. Il suo corpo è stato ritrovato dopo tre giorni, venerdì scorso, alla vigilia di Pasqua. Quel...

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VIGONZA - E’ morta gettandosi nelle acque del Brenta. Il suo corpo è stato ritrovato dopo tre giorni, venerdì scorso, alla vigilia di Pasqua. Quel pomeriggio i vigili del fuoco, che stavano eseguendo le ricerche insieme ai carabinieri, hanno avvistato il cadavere affiorare nel Brenta all’altezza di via Belluno e lo hanno portato a riva. Carmen Bertocco, 67 anni, di Vigonza, non ha lasciato alcun biglietto per spiegare le ragioni del suo gesto, ma per la famiglia a spingere la donna a suicidarsi è stata la cartella esattoriale con una multa di 55mila euro per le quote latte ricevuta a inizio febbraio, prima dello scoppio della pandemia. «Un colpo che l’ha devastata lentamente fino al tragico epilogo - dice Paolo Zampieri, cognato della donna e titolare con il fratello Marino dell’omonima azienda agricola a Vigonza -. La multa è arrivata lo scorso 7 febbraio con una raccomandata che sollecitava il pagamento di 55 mila euro per aver superato le quote latte assegnate negli anni 1996 e 1997. Nonostante le sentenze della Corte Europea abbiano stabilito che quelle multe non vanno pagate, lo Stato va avanti per la sua strada, continua a riscuotere. Sui 55mila euro da pagare, 18mila erano gli interessi. Io la chiamo persecuzione». 


IN QUARANTENA

Bloccata in casa dalla quarantena, isolata, Carmen non deve avere retto all’angoscia. Un tormento che si è fatto ogni giorno più insopportabile e che è esploso la notte tra il 6 e il 7 aprile. E’ stato il marito, Ennio Pittarello, 62 anni, a dare l’allarme il mattino del 7 aprile. «Carmen e il marito fino a qualche anno fa avevano un allevamento di bovini e bufale da latte con produzione di latte crudo a Vigonza - dice ancora il cognato -. Il termine per pagare la multa è di 60 giorni e dopo quella data avviano le procedure di esecuzione forzata. Quindi o la paghi oppure partono con il pignoramento. Avevamo contattato anche un avvocato che ci aveva tranquillizzato e rassicurato, ma Carmen non riusciva a darsi pace. Poi in questo periodo di quarantena lei stava chiusa in casa, e non poteva più passeggiare come invece faceva prima, e questo ha contribuito ad alimentare la sua inquietudine. Il marito aveva avvisato anche il loro medico perché la moglie piangeva in continuazione e le era stata prescritta una cura. Ma non è servito a niente. E’ stato un momento difficile e doloroso». Oggi alle 11 ci sarà una benedizione alla salma di Carmen in forma strettamente privata. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino