Suicidio assistito, il primo caso in Fvg. Anna ha 55 anni ed è malata di sclerosi multipla dal 2010

Si tratta del quinto paziente in Italia che ricorre alla morte volontaria assistita, ricorda l'associazione Luca Coscioni

Suicidio assistito, il primo caso in Fvg - Foto di Alexander Grey da Pixabay
TRIESTE - Anna, affetta da sclerosi multipla dal 2010, dopo undici mesi di attesa può accedere alla morte volontaria assistita. È la prima cittadina del Fvg, la...

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TRIESTE - Anna, affetta da sclerosi multipla dal 2010, dopo undici mesi di attesa può accedere alla morte volontaria assistita. È la prima cittadina del Fvg, la quinta persona in Italia. Lo comunica l' Associazione Coscioni che rende noto la decisione in merito presa dal Comitato etico. La donna aveva avviato l'iter un anno fa circa.

L'Associazione «ritiene che la tutela della salute e della condizione di vulnerabilità di Anna debba ritenersi pienamente soddisfatta laddove sia fornito il farmaco e garantita l'assistenza del personale sanitario». Anna, tramite la Coscioni, ha detto: «Contenta di essere libera di scegliere e decidere».

Anna (nome di fantasia), è una triestina di 55 anni, affetta da sclerosi multipla secondaria progressiva, era l'ultima tappa, al termine di una lunga battaglia legale, per accedere al suicidio assistito. In precedenza la Commissione medica multidisciplinare nominata dall'Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina (Asugi), esaminate le condizioni della paziente su richiesta del Tribunale di Trieste, aveva confermato che sussistevano tutti i requisiti per far ricorso «all'aiuto della morte volontaria assistita». L'Associazione Coscioni ha precisato in una nota che il Comitato etico sul caso di Anna, preso atto delle considerazioni tecniche formulate dalla Commissione medica multidisciplinare e delle individuate modalità di esecuzione in relazione alla scelta del farmaco, del dosaggio e delle modalità di somministrazione, ha ritenuto che «il percorso metodologico adottato sia stato condotto nel rispetto della tutela dei diritti, della dignità e dei valori della persona e che la condizione di vulnerabilità della signora Anna sia stata ampiamente supportata dagli organi tecnici competenti».

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Il Gazzettino