Fine vita in Veneto, via all’iter in commissione fra 2 settimane: definito il percorso del progetto di legge: «Forse il voto entro fine anno»

VENEZIA - Comincerà tra un paio di settimane, nel Consiglio regionale del Veneto, il cammino del progetto di legge d’iniziativa popolare sul suicidio medicalmente...

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VENEZIA - Comincerà tra un paio di settimane, nel Consiglio regionale del Veneto, il cammino del progetto di legge d’iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito. La data esatta sarà fissata dalla presidenza della commissione Sanità, ma intanto ieri la procedura è stata delineata dalla conferenza dei capigruppo a Palazzo Ferro Fini, decidendo appunto di anteporre una fase di istruttoria alla discussione e al voto in aula, così come indicato dall’ufficio legislativo. Un passaggio che l’intergruppo zaian-leghista avrebbe preferito evitare, ad eccezione degli esponenti contrari al testo normativo, protagonisti in queste ore di un nuovo scontro con l’associazione Coscioni.

GLI SCENARI

Il presidente dell’assemblea Roberto Ciambetti ha riferito ai presidenti dei gruppi le annotazioni formulate dai giuristi: «Come tutti i progetti di legge, anche questo deve avere una proceduralizzazione, quindi deve passare prima in commissione, dove però non potrà essere emendato. Ho chiesto all’ufficio legislativo di tratteggiare gli scenari di minima e di massima, per capire cioè se basta un’illustrazione generale o se servono le audizioni degli esperti. In questo modo avremo un’idea dei tempi necessari, anche se in ogni caso non credo che saranno lunghi. La commissione Sanità potrà convocare delle sedute aggiuntive rispetto a quella settimanale, per cui non è escluso che l’approdo in aula possa avvenire entro l’anno, malgrado la maratona del bilancio. L’importante è che venga garantita la regolarità del procedimento». 

LE POSIZIONI

L’ordine del giorno della commissione di martedì prossimo è già stato compilato, per cui secondo la presidente Sonia Brescacin (Lega) l’incardinamento potrebbe scattare «nella settimana a cavallo fra ottobre e novembre». Elena Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), tessitrice delle relazioni con il comitato “Liberi subito”, è soddisfatta: «Nella capigruppo si è deciso di velocizzare l’iter di approvazione della proposta, dando mandato alla Quinta commissione di accelerare i tempi e agli uffici legislativi di individuare una roadmap veloce e garantista per i lavori da svolgere in commissione, che non siano divisivi ma servano a informare nella maniera più completa ed esaustiva i consiglieri». Alberto Villanova (Lega-Liga), peraltro favorevole alla legge, è invece deluso: «È un peccato, personalmente avevo proposto di portare il testo direttamente in Consiglio, ma i regolamenti, purtroppo, non ce lo consentono. L’importante, comunque, è che dopo la commissione, dove i consiglieri si esprimono per votazioni su delega, il testo approdi in aula. Perché il Consiglio regionale è il Parlamento dei veneti, dove ogni rappresentante dei cittadini ha il diritto di esprimere il suo punto di vista e dove, soprattutto, ognuno potrà votare chiaramente secondo la propria coscienza».

LA LITE

Di sicuro Stefano Valdegamberi (Misto) e Nicola Finco (Lega) voteranno contro, pur apprezzando l’istruttoria preliminare, così da essere «maggiormente informati sull’argomento». I due componenti della maggioranza rinfocolano la lite con Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Coscioni: «Ci sono disegni di legge che attendono anni. I consiglieri regionali non sono sotto ricatto di Cappato. Consiglieri che hanno ricevuto un mandato popolare con numeri ben superiori rispetto alle 9.000 firme da lui raccolte. Il tema è molto delicato e non si affronta con blitz». L’attivista replica a stretto giro: «Nessuno pretende che la nostra proposta sia approvata senza discussione e confronto reale tra i responsabili eletti dai cittadini. Quello che si pretende è attenzione e rispetto per la sofferenza delle persone malate terminali e anche per le forme della democrazia previste dalle regole statutarie della regione Veneto. L’unico ricatto mediatico è di chi pretende di spostare il dibattito su uno scontro ideologico».

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Il Gazzettino