«Quell'uomo mi ha fatto male»: bengalese stupra 16enne disabile poi le dà fiori e una coca cola

«Quell'uomo mi ha fatto male»: bengalese stupra 16enne disabile poi le dà fiori e una coca cola
PADOVA - Torna a casa con un mazzo di fiori e una coca cola, è scossa, turbata, ha solo 16 anni ed è appena stata stuprata. Terribile vicenda a Padova, vittima una ragazzina...

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PADOVA - Torna a casa con un mazzo di fiori e una coca cola, è scossa, turbata, ha solo 16 anni ed è appena stata stuprata. Terribile vicenda a Padova, vittima una ragazzina con un gravissimo ritardo mentale, carnefice un bengalese, Zahirul Zahirul, 39enne residente in città, arrestato per violenza sessuale. L'immigrato è stato raggiunto dall'ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal gip euganeo Domenica Gambardella su richiesta del pm Roberto Piccione.




Il fatto è avvenuto alcune settimane fa a Padova. Sono stati i genitori della minore ad accorgersi che la figlia, rientrata a casa con un mazzo di fiori e una coca cola, era particolarmente scossa. Con molta difficoltà la giovane è riuscita a raccontare quanto le era accaduto, dando però indicazioni non precise e riferendo solo di uno straniero con dei fiori che le aveva «fatto male». Su questa base la Squadra Mobile di Padova ha individuato un box, in uso a vari immigrati del Bangladesh, che lo adoperavano come magazzino per i fiori. L'attenzione della polizia si è poi incentrata sull'indagato, che ha un negozio di fiori proprio a Padova, il quale ha negato qualsiasi contatto con la ragazza, riferendo di averle solo offerto dei fiori e dato una coca cola da bere. Il primo sospetto della Mobile è emerso quando l'uomo, sottoposto a perquisizione, è stato trovato privo degli indumenti intimi che lui ha giustificato di non portare per un'asserita allergia.



La polizia, frattanto, grazie ai filmati di alcune telecamere, ha notato che l'indagato entrava nel box con la sedicenne uscendone venticinque minuti dopo. Guardando il filmato, gli investigatori si sono accorti che l'uomo indossava altri abiti, diversi da quelli che aveva nel primo interrogatorio e, su delega del magistrato, si sono recati nuovamente nell'abitazione acquisendo i reperti. Il cerchio si è definitivamente chiuso con l'esito dell'Istituto di medicina legale che ha analizzato gli indumenti della ragazza riscontrando tracce di liquido seminale il cui Dna combaciava con quello del bengalese.






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