PADOVA - È proseguito ieri mattina, davanti ai giudici del Tribunale collegiale, il processo all'ex carabiniere Dino Maglio alla sbarra con l'accusa di avere...
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LA DIFESADino Maglio, presente in aula, ha voluto dare la sua versione dei fatti direttamente ai giudici. «La verità - ha sottolineato - è che le ragazze si sono ubriacate da sole. Quando siamo arrivati a villa Barbieri hanno acquistato diversi super alcolici, tanto che io mi sono arrabbiato perchè ho dovuto pagare. Una di loro mi ha vomitato in auto e anche in quella occasione mi sono irritato».
L'ACCUSADino Maglio, in questo nuovo processo a suo carico, è accusato di avere narcotizzato e stuprato quattordici turiste straniere. Ragazze che ospitava nel suo appartamento dell'Arcella dove, secondo l'accusa rappresentata dal sostituto procuratore Giorgio Falcone titolare delle indagini, le drogava e le violentava. Tutte giovanissime che lo contattavano tramite il sito Couchsurfing perché volevano essere ospitate per trascorrere qualche giorno a Padova e visitare Venezia. Per l'accusa la serie di violenze è iniziata nel 2013, quando a marzo sono arrivate le prime ragazze. Difeso dall'avvocato Enrico Cogo è già stato condannato a cinque anni di reclusione, in rito abbreviato, per avere abusato di una ragazzina australiana di 16 anni. Inoltre ha patteggiato otto mesi al Tribunale di Venezia per detenzione di materiale pedopornografico. Maglio sta scontando la sua pena nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere e il fine pena è stato fissato per il maggio del 2019, ma non è escluso che possa uscire già a marzo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino