Troppi inquinanti cancerogeni per colpa dei caminetti: grazie alla Regione Fvg si sostituiranno quasi gratis

Inquinamento
Il nemico da sconfiggere è l’inquinamento dell’aria. In particolare quello provocato da una sostanza, il benzopirene, riconosciuta a livello mondiale come...

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Il nemico da sconfiggere è l’inquinamento dell’aria. In particolare quello provocato da una sostanza, il benzopirene, riconosciuta a livello mondiale come altamente cancerogena. Il territorio è delicato, perché intrisa nella tradizione friulana c’è una “passione” atavica, quella per le stufe e i caminetti. Il problema, anticipato diversi mesi fa, riguarda però proprio le sostanze inquinanti che caminetti e stufe sono in grado di generare. Una quota in aumento nell’ultimo periodo, soprattutto dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e la crisi del gas. Ecco perché la Regione è intervenuta per provare a compiere un’impresa: limitare l’uso delle vecchie stufe e favorire l’acquisto di dispositivi moderni ed ecologici. Con un’ultima novità che farà felici i cittadini: cumulando i bonus i nuovi caminetti potranno diventare quasi gratis. 


LA SVOLTA


«Dal 2024 - ha fatto sapere l’assessore Fabio Scoccimarro - sarà possibile ottenere un contributo da mille a quattromila euro per rottamare vecchie stufe e caminetti a legna e sostituirle con modelli più ecologici. L’entità del contributo dipende dalla tipologia dell’impianto da sostituire e dal comune in cui l’impianto viene installato, con contributi maggiori laddove sono stati registrati maggiori sforamenti dei livelli limite per polveri sottili o benzopirene. In questo modo la Regione conferma di voler accompagnare imprese e cittadini nella transizione ecologica preferendo la politica dei contributi e degli incentivi per la riduzione degli impatti in atmosfera a quella dei divieti e delle sanzioni». I fondi messi a disposizione ammontano a tre milioni. L’emendamento istituisce un canale contributivo a sportello. «I contributi saranno assegnati fino all’ammontare massimo di duemila euro per stufe e camini e di quattromila euro per caldaie e pompe di calore, da installare nelle unità immobiliari situate nei territori dei Comuni in cui sono stati rilevati superamenti dei limiti di legge per le polveri sottili o dei valori obiettivo per il benzo-a-pirene in almeno uno dei cinque anni precedenti la pubblicazione dell’avviso», ha spiegato Scoccimarro, specificando poi che in tutti gli altri comuni «il contributo potrà raggiungere l’ammontare massimo di mille euro per stufe e camini e di tremila euro per caldaie e pompe di calore, da installare nelle unità immobiliari situate nei territori che non rientrano negli sforamenti di legge». Nel dettaglio, i contributi sono finalizzati alla dismissione di generatori di calore per il riscaldamento domestico a biomasse legnose di potenza inferiore o uguale a 35 kW, con classe di qualità inferiore o uguale a 4 stelle e il contestuale acquisto e installazione di generatori di calore a biomassa combustibile solida di potenza inferiore o uguale a 35 kW, appartenenti almeno alla classe di qualità 5 stelle. 


I DETTAGLI 


«L’emendamento proposto istituisce una nuova linea contributiva destinata a intercettare in modo capillare l’ampia fascia di persone fisiche proprietarie di immobili adibiti a uso abitativo o titolari di diritti reali o personali di godimento sui medesimi che, per la generazione di calore e di acqua calda sanitaria, utilizzano dispositivi obsoleti e inefficienti sotto il profilo dei consumi energetici e delle emissioni in atmosfera - ha detto ancora Scoccimarro -. I 3 milioni di euro a bilancio verranno distribuiti nel 2024 ma potranno coprire spese di sostituzione degli impianti già sostenute dal 1° ottobre 2023. Inoltre sarà possibile il cumulo con contributi statali e detrazione, seguendo lo stesso principio del fotovoltaico, così che il costo per i cittadini sia potenzialmente pari a zero».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino