Padova. Caro affitti e borse di studio che arrivano con un anno di ritardo: studenti furibondi piantano le tende davanti al Bo

PADOVA - Gli studenti universitari tornano a farsi sentire contro le istituzioni, montando le tende davanti a Palazzo Bo. Così dopo le proteste di maggio, oggi,...

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PADOVA - Gli studenti universitari tornano a farsi sentire contro le istituzioni, montando le tende davanti a Palazzo Bo. Così dopo le proteste di maggio, oggi, lunedì 2 ottobre, dalle 15.45 l'Associazione UDU Padova, si è riunita davanti all'Università per alzare la voce «contro la precarietà che affligge la nostra generazione - sottolineano - e il caro vita universitario».

In particolare sono tre i punti su cui insistono gli studenti: la copertura completa delle borse di studio da parte della Regione Veneto, maggiori finanziamenti per la costruzione di residenze pubbliche e il supporto psicologico con assistenza per gli studenti.

La protesta studentesca osserva dunque il problema da un punto di vista ampio, condiviso con gli inquilini delle case popolari, la comunità migranti, i lavoratori e le lavoratrici. «Denunciamo il caro affitti, la mancanza di un progetto sulla residenzialità studentesca pubblica e il completo disinteresse nei confronti del diritto allo studio in questo Stato e in questa Regione», chiariscono.

I manifestanti chiamano in causa Università, Ater e Comune, ma anche Esu, Regione e Governo: «La mancata copertura delle borse di studio è una barriera insormontabile per molti di noi, e questa situazione non può più essere tollerata. Dopo un'anno dalla pubblicazione delle graduatorie - proseguono - la regione Veneto ha dichiarato che ricoprirà completamente le borse di studio dell’anno passato per tutti gli idonei non beneficiari. Riteniamo vergognoso apprendere che l'erogazione della borsa avverrà con un anno di ritardo e tramite finanziamenti che nulla hanno a che fare con il diritto allo studio».

Da qui la decisione: «Abbiamo deciso di tornare in tenda, in maniera simbolica per questa notte come nel resto d’Italia, perché dopo anni di mobilitazioni e denunce sulla condizione degli studenti, sull’emergenza abitativa e sui mancati investimenti in diritto allo studio, la situazione non cambia e le istituzioni continuano a girarsi dall’altra parte».

Sul tema degli affitti, invece, insistono sulla necessità di altre residenze universitarie: «Riteniamo che sia responsabilità delle istituzioni pubbliche garantire alloggi accessibili e dignitosi per gli studenti, senza dipendere da interessi privati che propongono prezzi a volte duplicati rispetto al pubblico».

Inifine, il tema dell'assistenza psicologica: La pressione accademica e la precarietà economica hanno un impatto significativo sulla salute mentale degli studenti. Chiediamo alle istituzioni universitarie di fornire un adeguato supporto psicologico e servizi di assistenza. La salute mentale degli studenti è una priorità, e dovrebbe essere trattata come tale».

 

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Il Gazzettino