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ROVIGO - Ci sono centinaia di ragazzi cui viene precluso il diritto a proseguire una formazione musicale che risponda ai loro interessi e obiettivi. Lo hanno dimostrato ieri mattina nel modo più bello possibile, con la musica, gli studenti, i loro genitori e i docenti del corso a indirizzo musicale della scuola Casalini, sui gradini e nella Loggia della Gran guardia, con un flash mob. Con i violini, i flauti, i violoncelli, le chitarre, le tastiere, la tromba e alcuni striscioni, hanno chiesto un liceo musicale, come esiste in tutte le altre province del Veneto.
«Questi ragazzi - spiega il dirigente scolastico Fabio Cusin - a breve dovranno smettere di suonare. Si impegnano con entusiasmo e soddisfazione per tre anni, si appassionano al nostro patrimonio musicale, migliorano le proprie competenze attraverso il fare musica d'insieme e poi devono smettere.
LE ISTITUZIONI
Presenti anche il primo cittadino Edoardo Gaffeo e il suo vice Roberto Tovo che hanno sottolineato la massima disponibilità dell'amministrazione comunale a trovare un modo per arricchire l'offerta formativa in città. «Da tempo - hanno detto - i polesani aspettano che si concretizzi questa opportunità, che è un bisogno sempre più sentito da parte della cittadinanza. Ora si tratta di passare all'azione e di costruire un progetto condiviso con i protagonisti della formazione superiore del territorio. Da settembre ci saranno nel rodigino ben 13 scuole secondarie di primo grado a indirizzo musicale, in ottemperanza a quanto stabilito undici anni fa dalla riforma Gelmini. La speranza è che dall'anno scolastico 2022-2023 ci possa essere almeno una sezione di liceo musicale in città».
Tanti i passanti e gli interessati che si sono fermati ad ascoltare, ad applaudire e a dare forza a un messaggio di fondamentale importanza. La stessa legge Gelmini, infatti, ha eliminato definitivamente le poche ore di studio musicale che erano rimaste nella scuola secondaria di secondo grado, cancellando per i ragazzi una fetta fondamentale di una cultura che è basilare, soprattutto nella nostra nazione, e forse togliendo ai futuri adulti l'opportunità di fruire appieno di musica.
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Il Gazzettino