Studente ucciso al Cairo, domani il rientro della salma a Fiumicino

FIUMICELLO - Arriverà domani alle 12.40 nello scalo aeroportuale di Fiumicino, proveniente dal Cairo, la salma di Giulio Regeni, il ricercatore universitario trovato...

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FIUMICELLO - Arriverà domani alle 12.40 nello scalo aeroportuale di Fiumicino, proveniente dal Cairo, la salma di Giulio Regeni, il ricercatore universitario trovato morto in Egitto due giorni fa. Il corpo sarà poi trasferito nell'istituto di medicina legale La Sapienza dove sarà eseguita l'autopsia, disposta dalla procura di Roma che indaga per omicidio volontario.

 

La notizia è stata accolta con sorpresa a Fiumicello. L'amministrazione comunale ha confermato quanto annunciato ieri, cioè che per domenica pomeriggio è stata organizzata una fiaccolata in memoria di Giulio. Una mobilitazione in tal senso è già cominciata nelle scuole per sensibilizzare allievi e studenti a partecipare, spiegando loro il significato dell'iniziativa. Nessuno però si aspettava che i tempi burocratici sarebbero stati così celeri e dunque al Comune dovranno ora organizzare una accoglienza per il rientro della famiglia.

Le notizie sono ancora frammentarie, alcuni componenti della Giunta comunale hanno espresso sorpresa. Orientativamente, se domani pomeriggio arriverà la salma a Roma, che dovrà anche essere sottoposta agli esami autoptici, è presumibile che non venga trasferita a Fiumicello prima di domenica o anche lunedì. E con essa probabilmente anche i genitori, Claudio e Paola. Da loro non sarebbero giunti messaggi a Fiumicello nelle ultime ore.


Intanto Facebook si mobilita per Giulio. In un messaggio pubblicato in arabo e inglese sulla pagina "RIP Giulio", si invitano amici ed attivisti del giovane a portare dei fiori per un sit-in domani pomeriggio davanti alla sede dell'ambasciata italiana nella capitale egiziana. L'appuntamento è alle 16 (le 15 in Italia) davanti alla sede diplomatica. «Giulio Regeni è uno di noi. È morto come uno di noi», si legge in testa al messaggio che poi prosegue: «È stato rapito, torturato e ucciso come molti altri egiziani». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino