Donato muore nel sonno a 24 anni, la laurea consegnata ai genitori a quattro mesi dopo

La targa in ricordo di Donato Morea
PADOVA - Stava giocando alla Playstation quando s'addormentò per sempre. Era un giorno di quasi primavera e lui era un brillante studente universitario che stava per...

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PADOVA - Stava giocando alla Playstation quando s'addormentò per sempre. Era un giorno di quasi primavera e lui era un brillante studente universitario che stava per prendere la laurea specialistica con indirizzo Economics and Finance. Gli esami erano agli sgoccioli, la tesi era impostata, mancava poco alla stesura finale. Donato Morea avrebbe compiuto 25 anni il 26 marzo scorso. Il 7 marzo la morte improvvisa, nella sua casa di Taggì di Sotto, a due passi da Villafranca Padovana. L'incredulità, lo strazio, il disorientamento, il dolore incontenibile per un'uscita di scena così repentina e inspiegabile. A onorarne, a quattro mesi esatti dal drammatico epilogo della sua vita, è ora una magnolia piantumata nel giardino della mensa Nord Piovego, un luogo frequentato da giovani della sua età, un luogo che profuma di freschezza.

LA DEDICA
Una pianta dai fiori bianchi, con accanto una targa commemorativa che riporta un verso della poesia Fides di Giovanni Pascoli: Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro, gli alberi d'oro, le foreste d'oro.... Quindi la frase: In memoria di Donato Morea, studente del nostro ateneo. La comunità dell'Università di Padova, dove il giovane aveva conseguito la laurea trimestrale, e del Dipartimento di scienze economiche e aziendali (Dsea), ieri si è così stretta attorno alla famiglia Morea. In un luogo che fu caro a Donato, il presidente del corso di laurea magistrale in Economics and Finance, Bruno Maria Parigi, ha consegnato alla madre e al padre l'attestato degli studi magistrali, controfirmato dal magnifico rettore uscente Rosario Rizzuto. Presenti alla cerimonia la professoressa Daniela Mapelli, prorettrice alla didattica del Bo prossima a diventarne rettore, Roberta Rasa, dirigente dell'area didattica e servizi agli studenti, il professor Giulio Cainelli, direttore del Dipartimento di scienze economiche e aziendali Marco Fanno, Alessandra Flamini, responsabile del settore ristorazione dell'Esu, lo staff del dipartimento. E tanti amici.

IL RICORDO


Donato era uno studente Erasmus, aveva trascorso un semestre a Bilbao con il progetto Erasmus+, era rientrato in Italia per via della pandemia da Covid, ma una volta superata l'emergenza avrebbe dovuto tornare all'estero per corroborare la sua formazione. Gli piaceva viaggiare, conoscere altre culture, altri Paesi, altre persone, la stessa tesi l'aveva scritta in lingua inglese. Non ha però avuto il tempo per completare gli studi, scrivere le ultime pagine del suo approfondimento su Economics e Finance. «Avrebbe dovuto prendere la laurea magistrale a giugno, massimo a settembre racconta papà Antonio, ma la sua vita si è improvvisamente fermata quel 7 marzo, mentre stava giocando alla Playstation. Quattro mesi sono trascorsi, ma mi sembra ieri. I suoi amici ci tenevano tanto a organizzare qualcosa in ricordo di Donato, hanno anche promosso una raccolta fondi. L'Università e il Dipartimento sono stati fantastici: noi volevamo contribuire alle spese della cerimonia, loro hanno voluto accollarsi tutto, ci hanno fatto anche scegliere il tipo di pianta, il luogo dove piantumarla». Ma la solidarietà dei genitori di Donato non si ferma: «Con i soldi che avevamo destinato a questa iniziativa e altri denari raccolti da noi familiari, finanzieremo una borsa di studio in memoria di mio figlio prosegue il papà. La doneremo al Collegio vescovile Barbarigo per gli studenti meno abbienti, che così potranno proseguire gli studi, farsi un'istruzione». Da una parte una vita spezzata troppo giovane, un lacerante strappo contro cui nessun può. Dall'altra una pianta che cresce verde e rigogliosa, in suo ricordo. Appoggiata alla targa blu, con le scritte dorate, la corona d'alloro che Antonio e la moglie avrebbero tanto voluto porre sul capo del loro Donato, finalmente dottore magistrale. Ci ha pensato l'Ateneo a restituire l'istituzionalità del momento. L'amore attorno alla famiglia Morea ha fatto il resto.
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Il Gazzettino