PADOVA - È mancato ieri mattina Emanuele Roverato, 46enne titolare del noto ristorante padovano Dotto di Campagna a Torre. Una scomparsa improvvisa e assolutamente...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Emanuele lascia due figli, Olivia di 4 anni e Giovanni di 12, la sorella Arianna che gestisce con il marito Daniele l'attiguo Hotel Sagittario e la mamma Francesca. Con una laurea in filosofia nel cassetto, quando è mancato il padre Momi aveva deciso di prendere in mano l'attività di famiglia iniziata da 8 generazioni con l'intenzione di portare avanti la cucina tradizionale padovana rivisitata. «Il gran bollito e la gallina in canevera erano tra le specialità più conosciute della casa confessa il padovano Piero Fracanzani, che ha frequentato a lungo il ristorante in veste di delegato dell'Accademia della Cucina Italiana era un vero tempio dell'arte cucinaria nostrana, chiamato Dotto di Campagna in quanto esisteva già un Dotto in città nel Ghetto e un nonno del papà di Emanuele era soprannominato Dotto poiché al suo tempo era uno dei pochi che sapeva leggere e scrivere». Tra i clienti del ristorante molti voti noti come Checco Zalone ed Eros Ramazzotti. Grande sconforto anche tra i colleghi ristorantori Padovani Giorgio Borin, Renato Piovan e Cesare Tombolato che si sentivano spesso con il giovane Emanuele anche se ora non faceva più parte dell'associazione.
«Un fulmine a ciel sereno il loro commento era un ragazzo d'oro, positivo, entusiasta di quello che faceva. Tutto l'affetto che riceveva in famiglia lo donava al prossimo». Le esequie si terranno lunedì mattina alle 10.30 nella chiesa di San Michele Arcangelo a Torre.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino