Stroncato da un infarto il ristoratore "Dotto", aveva 46 anni

Emanuele Roverato
PADOVA - È mancato ieri mattina Emanuele Roverato, 46enne titolare del noto ristorante padovano Dotto di Campagna a Torre. Una scomparsa improvvisa e assolutamente...

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PADOVA - È mancato ieri mattina Emanuele Roverato, 46enne titolare del noto ristorante padovano Dotto di Campagna a Torre. Una scomparsa improvvisa e assolutamente inaspettata dalla famiglia e amici, molto dei quali in questa era social non hanno mancato di postare il loro ultimo saluto sulla sua omonima pagina Facebook. «L'altra sera a casa ero andata a letto mentre lui voleva rimanere ancora un po'a vedere la televisione racconta affranta la moglie Silvia Zanetti, classe 1976, che gestisce il blog Officina Golosa sentendo dei rumori strani sono corsa da lui e ho visto che faticava molto a respirare. Ho chiamato il 118 eseguendo un massaggio cardiaco seguendo le loro indicazioni mentre arrivava l'ambulanza. La situazione però era già irrecuperabile e purtroppo ieri mattina in ospedale il mio Manu non ce l'ha fatta».


Emanuele lascia due figli, Olivia di 4 anni e Giovanni di 12, la sorella Arianna che gestisce con il marito Daniele l'attiguo Hotel Sagittario e la mamma Francesca. Con una laurea in filosofia nel cassetto, quando è mancato il padre Momi aveva deciso di prendere in mano l'attività di famiglia iniziata da 8 generazioni con l'intenzione di portare avanti la cucina tradizionale padovana rivisitata. «Il gran bollito e la gallina in canevera erano tra le specialità più conosciute della casa confessa il padovano Piero Fracanzani, che ha frequentato a lungo il ristorante in veste di delegato dell'Accademia della Cucina Italiana era un vero tempio dell'arte cucinaria nostrana, chiamato Dotto di Campagna in quanto esisteva già un Dotto in città nel Ghetto e un nonno del papà di Emanuele era soprannominato Dotto poiché al suo tempo era uno dei pochi che sapeva leggere e scrivere». Tra i clienti del ristorante molti voti noti come Checco Zalone ed Eros Ramazzotti. Grande sconforto anche tra i colleghi ristorantori Padovani Giorgio Borin, Renato Piovan e Cesare Tombolato che si sentivano spesso con il giovane Emanuele anche se ora non faceva più parte dell'associazione.


«Un fulmine a ciel sereno il loro commento era un ragazzo d'oro, positivo, entusiasta di quello che faceva. Tutto l'affetto che riceveva in famiglia lo donava al prossimo». Le esequie si terranno lunedì mattina alle 10.30 nella chiesa di San Michele Arcangelo a Torre.
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Il Gazzettino