Striscione Regeni: rissa in Consiglio comunale con spintoni e schiaffi

Striscione Regeni: rissa in Consiglio comunale con spintoni e schiaffi
TRIESTE - Quello che non doveva accadere è successo. Durante la seduta del Consiglio comunale, ieri sera attorno alle 21.30, è stato trattato l'argomento della...

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TRIESTE - Quello che non doveva accadere è successo. Durante la seduta del Consiglio comunale, ieri sera attorno alle 21.30, è stato trattato l'argomento della regolamentazione dell'affissione degli striscioni invocata dalla maggioranza di centrodestra che con una mozione ad hoc aveva chiesto la rimozione di quello dedicato a Giulio Regeni, il giovane ricercatore di Fiumicello, torturato e ucciso al Cairo. Striscione che nei giorni scorsi è stato tolto su indicazione precisa giunta dal sindaco Roberto Dipiazza a fronte della bufera politica che ne era scaturita. E' bastato che il consigliere comunale di Forza Italia Piero Camber prendesse la parola e in Aula si è scatenato il finimondo. Un gruppo di manifestanti stava assistendo alla seduta nell'area riservata al pubblico. Gli stessi che prima avevano partecipato al presidio in Piazza Unità organizzato da Amnesty International.


Spintoni, schiaffi, urla e colpi hanno costretto il presidente del Consiglio comunale a sospendere la seduta e a far intervenire la Polizia municipale e la Digos per sgomberare la sala. Alcuni manifestanti sono venuti alle mani con la Polizia municipale e pare che qualche agente sia rimasto contuso. Molti consiglieri riprendevano la scena con il telefonino. Altri si sono messi a gridare "Vergognatevi, questo è il rispetto per Regeni? per la sua morte? Vergogna!». La seduta è poi ripresa con la bocciatura a maggioranza, 25 voti contro 15 a favore, della mozione presentata dal gruppo del Pd (prima firmataria Fabiana Martini) per ripristinare lo striscione giallo con la scritta "Verità per Giulio Regeni" sulla facciata del municipio. «Dico stop allo sciacallaggio - ha detto il sindaco Roberto Dipiazza - perchè le polemiche e le strumentalizzazioni hanno offeso e stanno offendendo la memoria di questo ragazzo e la sua famiglia, alla quale esprimo tutta la mia solidarietà». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino