Venezia. Il grido di protesta sul ponte di Rialto, appeso uno striscione di 10 metri: “Basta manganelli sugli studenti”

Venezia. Il grido di protesta sul ponte di Rialto, appeso uno striscione di 10 metri: “Basta manganelli sugli studenti”
VENEZIA - Uno striscione per urlare il proprio sdegno per gli episodi di violenza da parte della polizia sugli studenti pro Palestina a Pisa e Firenze. UDU e Rete degli...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

VENEZIA - Uno striscione per urlare il proprio sdegno per gli episodi di violenza da parte della polizia sugli studenti pro Palestina a Pisa e FirenzeUDU e Rete degli Studenti Medi del Veneto si sono uniti moralmente ai propri colleghi toscani, appendendo uno striscione di dieci metri sul Ponte di Rialto per dire basta ai manganelli sugli studenti. «Esprimiamo una critica rispetto alla repressione del dissenso messa in atto dalle forze dell’ordine e dalle Istituzioni» fanno sapere con un comunicato.

«Non possiamo stare zitti davanti alle continue violenze della polizia contro gli studenti: basta manganelli e repressione, basta violenza contro chi protesta pacificamente. Al governo, che si sta nascondendo dietro un vergognoso silenzio, vogliamo dire che siamo in piazza per rivendicare la nostra libertà di manifestare. Come a Pisa, da Venezia e da tutto il Veneto oggi dimostriamo contrarietà alla repressione di Piantedosi, che ancora una volta si dimostra forte solo con i deboli» dichiara Marco Nimis, coordinatore della Rete degli Studenti Medi del Veneto.

«Davanti a questo orrore si è espresso anche il Presidente della Repubblica, ricordandoci che l'autorevolezza delle forze dell'ordine non si misura con i manganelli e che ricorrervi nei riguardi della popolazione studentesca è più che mai un fallimento di Stato. Eppure ormai ogni settimana siamo testimoni di gravi episodi d'abuso di potere contro giovani e studenti che vogliono manifestare pacificamente il loro dissenso alle politiche del governo» nota invece Marco Dario, coordinatore di UDU Venezia.

«È questa l'empatia che diceva avrebbe provato Giorgia Meloni all'inizio del suo mandato per gli studenti in protesta? Noi non ci stiamo: i codici identificativi per le forze dell’ordine sono una prima misura indispensabile che richiediamo da anni, così come lo è una presa di posizione collettiva immediata. Il nostro Paese sembra assopito di fronte ad avvenimenti di questa portata, ma la nostra generazione è pronta a farsi sentire riprendendosi i propri spazi. Anche per questo non ci stiamo: oggi alle ore 18.30 noi studenti, assieme ai lavoratori e alla popolazione civile di Padova abbiamo di manifestare davanti a Palazzo Moroni per dire basta alla repressione. Più manganellano, più forte sarà la risposta in piazza. Non siamo intenzionati a desistere: manifestare in sicurezza è un diritto» dichiara Domenico Amico, coordinatore di UDU Padova



«Le scuole e le università devono diventare luoghi di formazione, dibattito e discussione, per aumentare la capacità critica della classe studentesca del Paese. Non accetteremo la perpetrazione di violenze così gravi ai danni dei più deboli, soprattutto quando provengono dalle stesse Istituzioni che dovrebbero proteggerci ed incentivare lo sviluppo di un sistema e di una libertà di manifestare così come riconosciuta e garantita dalla Costituzione. Per questo continueremo a mobilitarci nelle nostre città, esprimerci ed organizzarci, come abbiamo sempre fatto e come siamo intenzionati a fare da qui in avanti» conclude Laura Bergamin, coordinatrice di UDU Verona. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino