UDINE - Venti chilometri dal capoluogo, Nimis al confine tra Collinare e Pedemontana friulana, dove la gente vive tranquilla: è una delle destinazioni dei profughi di Mare...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il parere della gente
Ieri a due passi dall'albergo "Al Trieste", sul muro del Nikìs shop, sulla statale per Cividale, è comparso uno striscione: «Mare Nostrum importa schiavi e produce disoccupati». Se ne accorgono tutti, di quella scritta a caratteri cubitali, nella centralissima piazza XIX Settembre. Ma nessuno si straccia le vesti per staccarla. Poi il sindaco del paese, Walter Tosolini, viene informato e manda un vigile a toglierlo: «I profughi non hanno creato alcun problema a Nimis - dice - Siccome non hanno documenti e non possono andare in banca, hanno avvicinato qualcuno per chiedere di cambiare i dollari in euro. I miei concittadini non si ricordano di quando, nel '44, i tedeschi hanno bruciato il paese? E hanno dovuto chiedere aiuto loro ai vicini? Cerchiamo di non dimenticare quello che è stato, la nostra storia, spesso sofferta, di gente che aveva bisogno di aiuto». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino